Europee, Alfano (Ncd) “Berlusconi ha visto i sondaggi e ci tratta bene”

Pubblicato il 17 Maggio 2014 alle 13:01 Autore: Gabriele Maestri

Secondo il leader del Nuovo Centrodestra Alfano l’ex leader di Forza Italia ha cambiato idea dopo aver visto i sondaggi su Ncd. Alfano dichiara: “Berlusconi ha visto i sondaggi e ha cominciato a trattarci bene…”.

“La scelta giusta per un elettore moderato – ha ribadito Alfano stamani parlando nel corso di una manifestazione del suo partito a Perugia – è però quella, scegliendo la speranza e non la rabbia, di dare il proprio consenso al Nuovo Centrodestra”.

alfano, nuovo centrodestra

Europa, Alfano “Chiudere sede Bruxelles o Strasburgo” – In tema di campagna elettorale per le elezioni europee Alfano afferma: “i candidati di Ncd in Europa porteranno quattro proposte: la prima chiudere uno delle due sedi, o Bruxelles o Strasburgo, vanno chiuse, l’Europa non può chiedere senza darci l’esempio”. “La seconda nostra battaglia – ha aggiunto ancora Alfano – sarà per dare più poteri a Mario Draghi, la Banca Centrale Americana difende il dollaro meglio e l’economia americana va meglio, noi abbiamo bisogno che l’euro venga difeso con più forza e meglio ed è per questo che chiediamo più poteri per Mario Draghi”. “La terza proposta – ha detto ancora Alfano – sarà quella di fare si che il costo del denaro sia eguale per tutti in Europa, non è possibile che un imprenditore di Perugia e un imprenditore di Berlino paghino in banca i soldi in modo differente, poi è chiaro che quello di Perugia è svantaggiato rispetto a quello di Berlino”. “Vogliamo difendere la frontiera chiediamo una sede di Frontex in Italia e chiediamo anche che ci sia da parte dell’Europa un’assunzione di responsabilità nella difesa della frontiera del Mediterraneo. Quei poveri disgraziati che scappano dalle guerre in Siria, non vengono in Italia, perchè vogliono stare in Italia, ma varcano la frontiera del Mediterraneo perchè vogliono andare in Europa”.

 

 

 

L'autore: Gabriele Maestri

Gabriele Maestri (1983), laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista e collabora con varie testate occupandosi di cronaca, politica e musica. Dottore di ricerca in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate presso l’Università di Roma La Sapienza e di nuovo dottorando in Scienze politiche - Studi di genere all'Università di Roma Tre (dove è stato assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato). E' inoltre collaboratore della cattedra di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, dove si occupa di diritto della radiotelevisione, educazione alla cittadinanza, bioetica e diritto dei partiti, con particolare riguardo ai loro emblemi. Ha scritto i libri "I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti" (Giuffrè, 2012), "Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male" (prefazione di Filippo Ceccarelli, Aracne, 2014) e, con Alberto Bertoli, "Come un uomo" (Infinito edizioni, 2015). Cura il sito www.isimbolidelladiscordia.it; collabora con TP dal 2013.
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