Bagnoli, Nastasi nuovo commissario. De Magistris: Renzi vìola la Costituzione

Pubblicato il 27 Settembre 2015 alle 11:08 Autore: Giacomo Salvini
de magistris bagnoli

Ora è ufficiale. Salvo Nastasi è il nuovo commissario straordinario per il quartiere Bagnoli-Coroglio. Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris lo ha appreso ieri da una missiva di Palazzo Chigi scritta dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti. Dopo 23 anni dalla chiusura dell’acciaieria ex Italsider, il commissariamento di Bagnoli è stato messo nero su bianco con l’articolo 33 del decreto legge “Sblocca Italia” licenziato dal Consiglio dei Ministri il 12 settembre 2014 e convertito in legge nel novembre scorso.

La nomina del commissario Nastasi era già avvenuta venti giorni fa ma per l’ufficialtà si attendeva il lascia passare della Corte dei Conti. La notizia era stata data in estate dal Mattino di Napoli che per tutto il mese di agosto aveva sostenuto la nomina del commissario. Come fa notare Vincenzo Iurillo del Fatto Quotidiano “il giornale appartiene al gruppo Caltagirone (stesso del Messaggero di Roma, ndr) che a Bagnoli possiede la Cementir, un cementificio diroccato di sette ettari e mezzo”. Ergo: la campagna di stampa del Mattino mette in luce un conflitto d’interessi palese.

La riqualificazione del quartiere dove sorge anche la Città della Scienza – incendiata in parte la sera del 4 marzo 2013 – richiederà uno sforzo reciproco tra Comune e Governo perché, come ha sottolineato a più riprese Legambiente, i 5 progetti di bonifica del territorio che si sono succeduti negli ultimi vent’anni non hanno portato ad alcun significativo miglioramento.

de magistris severino bagnoli

Bagnoli, De Magistris duro con Renzi

All’arrivo dell’ufficialità, la reazione più dura è arrivata dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris. In questo caso “c’è una violazione della Costituzione e delle leggi perché si interviene sui poteri che sono in capo ai sindaci e ai consiglieri comunali in materia urbanistica” ha dichiarato il primo cittadino in conferenza stampa. Poi è passato ad attaccare il premier Matteo Renzi: “Se il presidente del Consiglio, con un abuso di potere, commissaria un pezzo di città la questione non riguarda Renzi o il sindaco di Napoli o Renzi e il quartiere, riguarda tutta la città, la regione Campania e il paese”. Così De Magistris ha annunciato che la nomina di Nastasi “sarà impugnata in tutte le sedi giudiziarie”. Il che significa: o fare ricorso al Tar del Lazio o al Tar della Campania (l’avvocatura municipale sta studiando il da farsi). Un fatto è certo: De Magistris ha aggiunto anche che non incontrerà il nuovo commissario.

Proteste arrivano anche dai cittadini del quartiere che hanno indetto per il prossimo 30 settembre una manifestazione di protesta. “Il quartiere scende in piazza: il commissariamento sarà popolare!” hanno scritto gli organizzatori sui volantini che stanno girando in questi giorni a Bagnoli.

“Lo scopo del commissariamento non è infatti quello di dare nuovo impulso alla riqualificazione di questo territorio – spiega Eddy Sorge, uno dei promotori della manifestazione, a Napoly Today – ma semplicemente di consegnarlo alla speculazione finanziaria, senza proporre alcuna analisi o bilancio critico del fallimento pregresso, senza programmare nessuna risorsa per completare la bonifica dell’area a terra e realizzare quella dei fondali marini antistanti”.

Un tentativo di mediazione invece arriva dal governatore della Campania Vincenzo De Luca, da sempre in ottimi rapporti con De Magistris. In una nota l’ex sindaco di Salerno scrive che su Bagnoli “occorre far presto. Occorre recuperare i gravi ritardi che ci sono stati. Sulla questione del ‘commissariamento’ si sono espresse in questi mesi opinioni diverse o divergenti, del tutto legittimamente. Oggi però non si ritiene utile per Napoli il protrarsi di conflitti istituzionali che rischiano di produrre solo altri intollerabili ritardi”. Eppure era stato lo stessa De Luca durante la campagna elettorale per le primarie democratiche – stravinte contro Andrea Cozzolino – a tutelare le prerogative del Comune di Napoli contro l’azione del governo: “la soluzione” per Bagnoli “si trova in tre mesi ma decide il Comune” disse De Luca.

Confcommercio Napoli intanto invita alla collaborazione tra Nastasi e le istituzioni cittadine, mentre – in un’intervista al Mattino – il Presidente dell’Unione industriale di Napoli, Ambrogio Prezioso, vede in Nastasi la figura giusta per far ripartire Bagnoli: “Nastasi ha già dato prova di grandi qualità, proponendo e attuando soluzioni serie quando è stato commissario al Teatro San Carlo”.

Dalla stessa parte di De Magistris invece si collocano Legambiente e Movimento 5 Stelle.

“Sono d’accordo con de Magistris – interviene il Presidente di Legambiente Campania Michele Buonomo – Nel rispetto dei ruoli istituzionali non si possono fare operazioni che prescindono dalla volontà e dalla responsabilità del sindaco di una città importante come Napoli. Premesso che io non parteggio per nessuno, credo che questa nomina possa creare più problemi di quanti ne risolva. Che si creino delle fazioni è controproducente”. Poi ammette che “il commissario in sè può andare anche bene ma – sottolinea – a patto che sia scelto di concerto con le legittime autorità cittadine. Se è una facoltà del presidente del Consiglio nominare il commissario non si capisce però perché questa scelta sia stata fatta senza condivisione”.

Anche Valeria Ciarambino – candidata Presidente del Movimento 5 Stelle alle elezioni di maggio ed oggi capogruppo in Consiglio Regionale – critica la scelta del governo: “Nastasi non ha nessuna esperienza nel settore bonifiche – ha dichiarato Ciarambino – Noi ne avevamo già chiesto la sospensione dal Mibact quando era indagato (dalla Corte dei Conti per i lavori del Teatro Grande di Pompei, ndr) , poi la sua posizione è stata archiviata ma sulla sua figura permangono ombre”.

Qualcuno parla già di “metodo Nazareno”. Infatti Salvo Nastasi – vice segretario generale della Presidenza del Consiglio – è molto amico del Sindaco di Firenze Dario Nardella ma, soprattutto, del faccendiere/lobbista Luigi Bisignani (do you remember maxitangente Enimont?) e di Gianni Letta, scatola nera di prima e seconda Repubblica.

Giacomo Salvini

L'autore: Giacomo Salvini

Studente di Scienze Politiche alla Cesare Alfieri di Firenze. 20 anni, nato a Livorno. Mi occupo di politica e tutto ciò che ci gira intorno. Collaboro con Termometro Politico dal 2013. Su Twitter @salvini_giacomo
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