Berlusconi: “Grillo un dittatore. Porteremo le pensioni minime ad 800 euro”

Pubblicato il 19 Maggio 2014 alle 11:58 Autore: Daniele Errera
Berlusconi

E’ un Silvio Berlusconi a tutto campo quello che viene intervistato a Mattino Cinque, programma condotto da Federica Panicucci e Federico Novella. L’ex premier, in campo per la campagna elettorale delle elezioni europee, parla di tutto: dal pericolo Grillo, come lui ritiene, al Pd di Renzi. Da Obama al taglio delle tasse.

Partiamo da Beppe Grillo, centro dei suoi ultimi discorsi. Forse volendo recuperare su quello che sembra ormai stabilmente il secondo partito del sistema politico italiano, proprio a dispetto di Forza Italia, scivolata in terza posizione, Berlusconi attacca il leader del Movimento 5 Stelle: “vuol far fuori tutta la classe dirigente del Paese, ha detto che vuole mettere sotto processo tutti gli uomini politici, un processo pubblico. Non possiamo nemmeno lontanamente pensare di affidare il destino del Paese e delle famiglie italiane ad uno così”. Poi, tornando sulle parole dell’ex comico genovese (“affidiamo Dudù alla vivisezione”), Berlusconi sente di difendere il nuovo arrivato in famiglia attraverso la fidanzata Francesca Pascale, sostenendo come “uno che pensa di fare del male a una creatura come Dudu” potrebbe fare di tutto. E continua: “Grillo ha una sua coerenza nella violenza, perché non fa nessun progetto in positivo: il suo cane l’ha chiamato Delirio”. Quindi paragona la figura del leader pentastellato a quella di un dittatore. Non è nuova, infatti, la comparazione: più volte ha rapportato un discorso di Hitler del 1932 a quelli che il Movimentista a 5 Stelle fa dal palco lungo la penisola: “la storia – conferma l’ex Cavaliere – ci deve insegnare sempre qualcosa. Grillo mi preoccupa. Non molto, di più. Questo signore è un aspirante dittatore, ha caratteristiche di violenza”. Un pericolo che costringe Berlusconi a restare in campo convintamente.

berlusconi mattino 5

L’ex premier continua, su Mattino 5, il suo ciclo inesauribile di opinioni. Si passa a Renzi: “il lifting del centro sinistra”, come più volte in passato ha affermato. Nel Pd “i componenti non hanno mai rinnegato la loro ideologia comunista”. Passa agli ormai celeberrimi 80 euro: “il progetto della sinistra era quello di sempre, cioè di ‘togliere alla borghesia per dare ai nostri elettori, ma è stato fatto male. E’ “una mancia elettorale”, sostiene l’ex premier. Che continua: “li danno a chi guadagna 25mila euro all’anno, e chi guadagna 9mila euro all’anno si prende solo 27 euro. Non è una cosa di buonsenso. Non hanno dato nulla a chi ha introiti inferiori ai 9mila euro e nulla ai pensionati. 80 euro. E le coperture sono, cito i tecnici del Senato, ‘ballerine’. Se non ci sono entro fine anno, si alzeranno le accise della benzina e noi avremo una tassa in più”. Il leader forzista, quindi, passa alle promesse: “per ora possiamo impegnarci su 800 euro di pensione minima, ma il nostro obiettivo è di arrivare a mille euro”. Quindi le casalinghe: “ stessa cosa vale per le casalinghe, che fanno un lavoro duro. Anche per loro è giusto pensare a una pensione di mille euro al mese. Se torneremo al governo, al primo Consiglio dei ministri porteremo le pensioni minime a 800-1.000 euro e anche per le casalinghe. Le coperture ci saranno attraverso il taglio del costo dello Stato”. Ecco perché va votata Forza Italia, secondo l’ex leader della Casa delle Libertà: “chi vota per il Pd alle europee non potrà fare niente per salvare l’Italia, perchè il Pd non avrà la maggioranza in Europa. Ho coniato uno slogan: vota Pd, avrai Schulz. Soltanto votando per Forza Italia potremo difendere i nostri interessi in Europa”.

L’intervista si chiude su due figure internazionali importanti: Obama e Papa Francesco. Sul presidente Usa, Berlusconi si sente di dire che “con me e con l’Italia si è sempre comportato molto lealmente”, mentre sul Papa scherza: “mi piace perché, come ho già avuto modo di dire, fa il Papa proprio come lo farei io. Mi hanno detto che abbiamo gli stessi anni, ma io li porto meglio”.

Daniele Errera

L'autore: Daniele Errera

Nato a Roma classe 1989. Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali con la tesi "Dal Pds al Pd: evoluzione dell'organizzazione interna". Appassionato di politica, ha ricoperto vari ruoli nel Partito Democratico e nei Giovani Democratici. E' attivo nell'associazionismo territoriale.
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