Terrorismo, Orlando: “Intercettazioni su chat e PlayStation”

Pubblicato il 27 Novembre 2015 alle 15:59 Autore: Martino Abbracciavento
PlayStation, orlando, terrorismo

Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, al termine di un vertice convocato per individuare novità per la prevenzione e il contrasto del terrorismo il vista del giubileo, annuncia le nuove misure. Al vertice erano presenti, oltre al ministro Orlando, il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini, il procuratore generale della Cassazione Pasquale Ciccolo, il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Franco Roberti, il pg di Roma Giovanni Salvi, il procuratore di Roma Giuseppe Pignatone, il membro nazionale designato di Eurojust Filippo Spiezia.

Orlando: “Monitorare la Playstation”

Il ministro fermamente ha spiegato: “Un tempo lo scambio delle notizie avveniva solo per telefono. Oggi gli strumenti sono molti di più e la rete offre infinite opportunità. Per questo dobbiamo potenziare i nostri sistemi di intercettazione e questo oggi abbiamo deciso. Sulle PlayStation? Sì, ma anche su tutte quelle chat legate ad altri programmi come, ad esempio, quelli per scaricare musica”. E ancora: “Occorre rafforzare la capacità di capire, con più traduttori e con maggiore cooperazione tra le Procure con il supporto dell’informatica”.

Orlando: “Più mediatori culturali nelle carceri”

Il ministro ha chiesto che ci siano “più tecnici e più mediatori culturali all’interno delle carceri, per impedire quelle forme di radicalizzazione che in altri Paesi si sono sviluppate proprio in quel contesto”. In proposito c’è una serie di carceri attenzionati: Gela, Rossano, Padova, Brescia, Secondigliano, Agrigento. E circa 3mila detenuti monitorati per segnalazioni di comportamenti sospetti. Attualmente si stima che siano 160 gli iman attivi negli istituti di pena.

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Durante il vertice è stata ribadita anche l’importanza di eliminare il reato di immigrazione clandestina. A tal proposito il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Franco Roberti ha spiegato: “Per aiutare le indagini sulla tratta con cui si finanzia il terrorismo. Infatti potendo interrogare i soggetti migranti, senza la veste di indagati, ma come vittime, avremmo informazioni per lavorare più efficacemente sulla tratta”. Pochi giorni fa il Guardasigilli aveva caldeggiato l’inserimento nella legge delega sulle depenalizzazioni dell’abrogazione del reato di immigrazione clandestina, ma Alfano si era fermamente opposto.

Orlando: “Costituire una Procura Europea antiterrorismo”

Riprendendo la parola inoltre Orlando ha affermato che un’altra misura su cui punta l’Italia è la costituzione di una Procura europea antiterrorismo. “Dobbiamo denunciare che a livello europeo un salto di qualità, sulle indagini sul terrorismo internazionale, non c’è ancora stato. La risposta dell’Europa in termini di cooperazione giudiziaria non è all’altezza della sfida che dobbiamo affrontare. Il ministro ha inoltre aggiunto che “la risposta si è orientata al rafforzamento di polizia piuttosto che giurisdizionale. Nessuno mette in discussione questa esigenza, che però è insufficiente. Avere un soggetto in grado di indagare sui flussi finanziari, con un punto di vista diverso da quello nazionale, sarebbe utile. Ma diffidenze e gelosie nazionali sono ancora molto forti”.

L'autore: Martino Abbracciavento