Il vero vincitore del Super Tuesday

Pubblicato il 7 Marzo 2012 alle 09:34 Autore: Francesco Modaffari
super tuesday

C’era molta attesa per il Super Tuesday, in particolar modo per vedere chi riuscisse a vincere nello Stato dell’Ohio, lo Stato in cui solitamamente chi vince le primarie poi riesce a diventare il futuro Presidente degli Stati Uniti. Ha vinto il mormone Mitt Romney, di pochissimo, 38% contro 37%, ma il dato che più fa riflettere è che nello Stato dell’Ohio, Romney ha vinto nelle città, mentre Santorum nelle campagne. Ciò significa che l’ex governatore del Massachusetts ha avuto la meglio nelle zone più democratiche dello Stato, in cui a novembre quasi sicuramente prevarrà il Presidente in carica Obama, ma ha perso nelle regioni più tradizionalmente repubblicane, in cui, invece, avrebbe bisogno del massimo sostegno possibile per riuscire a spuntarla nelle presidenziali. Insomma, Romney, il super favorito alla vigilia delle primarie del Gop, continua a vincere, senza convincere, verrebbe quasi da dire che le sue somigliano tanto alle vittorie di Pirro. Il tutto a vantaggio di Barack Obama, il quale, rispetto al suo futuro sfidante repubblicano, gode di alcuni vantaggi non di poco conto.

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In primis, l’attuale Presidente in carica, si presenterà all’elezione del 6 novembre sicuramente molto più riposato del suo sfidante. Chi non ha da vincere delle primarie prima di ottenere la nomination, sicuramente parte molto avvantaggiato rispetto al suo avversario che già sta “lottando” da parecchi mesi. Una lotta che porta via non solo energie fisiche e mentali, ma soprattutto risorse economiche. Mitt Romney, si sa, è uno zio paperone, rispetto agli altri candidati repubblicani è colui che ha speso di più (perchè poteva) in queste primarie, ma nonostante i suoi sforzi, non è riuscito ancora ad ottenere la tanto agognata nomination. Tutto ciò non può che favorire, e non di poco, Obama, il quale probabilmente investirà nella campagna elettorale le risorse che Romney ha già dilapidato durante le primarie.
Per Romney, il dato più importante, probabilmente giunge dallo Stato della Georgia, in cui ha trionfato Newt Gingrich. Ciò significa che l’ex speaker della Camera resterà ancora in gara, pur non avendo più alcuna possibilità di ottenere la nomination. In questo modo, Newt Gingrich continuerà a sottrarre all’ultraconservatore Santorum una parte del voto della destra religiosa, quella che fin qui si è rispecchiata nei due leader conservatori e che non apprezza molto il mormone Romney. La prima fase delle primarie, dunque, in cui hanno votato quasi la metà degli Stati, 23 per l’esattezza, hanno consegnato 350 delegati a Romney, 130 a Santorum, 110 a Gingrich e 64 a Ron Paul. Tutti e quattro gli sfidanti sono molto lontani dai 1144 delegati necessari per assicurarsi la nomination repubblicana. In primavera inoltrata si voterà in California, Texas e New York. Sarà ancora battaglia, i repubblicani continueranno a darsi battaglia, il partito probabilmente continuerà a dividersi sempre più, il tutto a vantaggio solo ed esclusivamente di Barack Obama, che in tutta tranquillità potrà continuare a preparare la sua riconferma alla Casa Bianca. Il vero vincitore del Super Tuesday? Barack Obama, attuale e probabilmente futuro Presidente degli Stati Uniti.

L'autore: Francesco Modaffari

Nato a Cosenza il 10 febbraio 1987, è laureato in Scienze Politiche presso l'Università della Calabria. Attualmente sta conseguendo la laurea magistrale in Comunicazione e consulenza politica presso l'Università "Cesare Alfieri" di Firenze. Appassionato di politica, predilige occuparsi delle strategie di marketing elettorale.
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