Il sindaco PD di Brenta ritorna in libertà e accusa: “sciacallaggio da Grillo e M5S”

Pubblicato il 23 Gennaio 2016 alle 17:48 Autore: Francesco Anania
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Non le manda a dire a Beppe Grillo e al Movimento 5 Stelle Gianpietro Ballardin, sindaco PD di Brenta, dopo la revoca degli arresti domiciliari disposta mercoledì dal gip di Varese Anna Giorgetti. Il sindaco del piccolo Comune della provincia di Varese, infatti, era balzato agli onori della cronaca politica nazionale lo scorso 13 gennaio, quando, a seguito della misura cautelare decisa dagli inquirenti con l’accusa di favoreggiamento e di falso in atto pubblico, era stato attaccato dal leader del movimento che attraverso il proprio blog ne aveva chiesto le dimissioni.

Il sindaco PD di Brenta ritorna in libertà e accusa: “sciacallaggio da Grillo e M5S”

Nel corso della conferenza stampa convocata per questa mattina in Municipio, Ballardin dopo aver subito pronunciato parole di fiducia e di rispetto verso l’operato della Magistratura e delle forze dell’ordine, ha invece voluto denunciare quella che ha definito una “vergognosa gogna mediatica” partita dal Movimento 5 Stelle, che dopo l’arresto aveva anche manifestato davanti al Comune, lanciando in rete, su twitter, una dura campagna contro il sindaco PD, promossa con l’hashtag #ballardindimettiti. Parole dure anche verso gli organi di informazione nazionali, rei secondo il sindaco di Brenta di aver dato rilievo all’attacco di Grillo nei suoi confronti e aver poi abbandonato la vicenda giudiziaria dopo aver lanciato il suo arresto in prima pagina.

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Ballardin: “Ho chiarito tutto con il giudice e non mi dimetto da sindaco”

Ballardin non pensa a dimettersi in quanto “i fatti non sono relativi alla carica di sindaco, ma di presidente dell’Unione dei Comuni per la polizia locale” e comunque ha spiegato di aver chiarito tutto nei minimi dettagli, sostenendo di aver agito “in assoluta trasparenza”, come dimostrerebbe la revoca del provvedimento degli arresti domiciliari soli due giorni dopo l’interrogatorio in procura, cosa definita nelle parole del suo avvocato “inusuale sia per i tempi che per le modalità”.

Dopo aver ringraziato visibilmente commosso la propria famiglia e quanti gli hanno manifestato la propria solidarietà, Ballardin ha voluto sottolineare il ruolo di frontiera dei sindaci e la sua storia personale “fatta di passione, sacrificio e tanto lavoro volontario per la comunità”. Riferendosi ai giorni trascorsi agli arresti domiciliari, il sindaco di Brenta ha infine confessato di aver pensato in quei momenti a Papa Francesco, capace di dargli serenità, concludendo con un desiderio: “Mi piacerebbe conoscerlo”.

L'autore: Francesco Anania

Classe ‘84, si laurea in Politica e Istituzioni Comparate all’Università degli Studi di Milano. Successivamente consegue il Master in Fonti, Strumenti e Metodi per la Ricerca Sociale presso la Facoltà di Scienze Statistiche dell’Università La Sapienza di Roma e accumula esperienze in diversi ambiti, lavorando tra l’altro presso l’istituto di ricerche Ferrari Nasi & Associati e in Regione Lombardia. Ha pubblicato una raccolta di poesie ed è appassionato di politica, world music e calcio. Collabora con Termometro Politico dal 2013.
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