Voto a 16 anni: la proposta di Beppe Grillo

Pubblicato il 25 Gennaio 2016 alle 12:22 Autore: Daniele Errera
M5S, Beppe Grillo, il cofondatore del MoVimento con microfono in mano durante un suo intervento in piazza voto ai sedicenni

Articolo pubblicato da Daniele Errera il 25/01/2016.

Voto a 16 anni: la proposta di Beppe Grillo

Votare a sedici anni? Possibile? E’ la proposta del leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, che dal proprio blog lancia la proposta. “Lo chiede perché sa che quel milione e centomila di 16-17enni voterebbero proprio per lui”, sostengono i detrattori dei grillini. Una grande innovazione, secondo Grillo, che sciorina le varie ragioni.

In principio fu il Partito Democratico, che diede la possibilità ai sedicenni di votare alle elezioni primarie. Andò bene, al tempo. Adesso c’è Grillo: l’incipit del post sul blog va dritto al punto: “a sedici anni puoi lavorare, puoi pagare le tasse, ma non puoi votare. Un giovane non può determinare il suo futuro”. Parla di “controsenso”, l’ex comico genovese, in quanto sono i “primi a doversi esprimere sul futuro”. Grillo parla di una differenza generazionale fra i giovani di oggi e gli adulti di oggi. Spesso tacciati di immaturità, chi sono coloro che “investono in armi, distruggono l’ambiente, scatenano le guerre, che gli sottraggono il diritto alla pensione e al lavoro”: l’attuale classe dirigente. Quella che il giovane avrebbe diritto di votare, secondo il leader M5S.

Voto a 16 anni: la proposta e le critiche

Del resto, il voto ai sedicenni esiste già in molti Stati, continua Grillo: “Austria, Argentina, Brasile, Ecuador, isola di Man, di Jersey e di Guersney, Cuba, in Svizzera nel cantone di Glarona e in Germania in molti Lander e in Scozia per il referendum sull’indipendenza”. In questo modo, afferma il leader dei grillini: “pareggebbero gli elettori cosiddetti anziani sopra i 65 anni. Sarebbe un più corretto equilibrio generazionale”, ed aiuterebbe in termini di riattaccamento alla politica, vista oggi da molti giovani come un’attività sporca, ormai non più salvabile.

Si passa ai fatti, quindi. L’attività di promozione leggi da parte del Movimento 5 Stelle, afferma Grillo, è inesorabile anche sul tema ‘voto dai 16 anni’: “Il M5S ha votato per l’estensione del voto ai sedicenni nella riforma della legge elettorale europea, nel Parlamento italiano ha presentato una mozione di riforma costituzionale e istituzionale per estendere il voto anche ai referendum popolari sulla modifica di Governo e di Stato”. Tuttavia nessuno delle due proposte è andata a buon fine e il perché, secondo Grillo, è la paura dei giovani da parte delle istituzioni, in quanto “sono i più informati e sfuggono ai controllo dei media controllati dal regime e con il loro voto cambierebbero il Paese”.

Arriva però un secco “no” da parte dell’Osservatorio sui diritti dei minori che, in una nota del presidente Antonio Marziale, boccia la proposta del leader del M5S: “Grillo non immagina quanto pericoloso sia il processo di adultizzazione forzato e quali ricadute sociali esso abbia. Mi dico certo che non ne ha la percezione”. Per Marziale la proposta è “la battuta comica meno divertente di Beppe Grillo”.

Daniele Errera

L'autore: Daniele Errera

Nato a Roma classe 1989. Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali con la tesi "Dal Pds al Pd: evoluzione dell'organizzazione interna". Appassionato di politica, ha ricoperto vari ruoli nel Partito Democratico e nei Giovani Democratici. E' attivo nell'associazionismo territoriale.
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