Situazione Siria: governativi vicini ad Aleppo, a rischio i colloqui di pace

Pubblicato il 3 Febbraio 2016 alle 11:40 Autore: Antonio Scafati
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Situazione Siria: governativi vicini ad Aleppo, a rischio i colloqui di pace

In Siria le truppe governative del presidente Bashar al-Assad stanno per riconquistare Aleppo e l’eco della battaglia arriva fino a Ginevra, dove è in corso la conferenza di pace che rischia di non ottenere nessun risultato significativo proprio a causa dei nuovi sviluppi sul campo. Le forze leali al presidente Assad hanno lanciato la più dura offensiva degli ultimi mesi. Spalleggiate dai raid aerei condotti dall’aviazione russa, le truppe governative stanno per tagliare le linee che i ribelli asserragliati ad Aleppo utilizzano per i rifornimenti. La città potrebbe essere completamente cinta d’assedio.

“Le vie di comunicazione usate per i rifornimento non sono ancora state tagliate, ma sono pesantemente bombardate” ha detto un portavoce dei ribelli, come riportato da Al Jazeera: “Gli aerei russi stanno cercando di colpire i nostri edifici in città e di danneggiare le nostre vie di comunicazione”. A inizio febbraio, i governativi hanno preso il controllo di Tal al-Jebay e Dweir al-Zaytoun, due villaggi a nord di Aleppo. Nelle stesse ore, alcune sigle ribelli che combattono nella zona annunciavano di aver deciso di fondersi e unire le forze.

L’aviazione russa ha cominciato a sostenere attivamente Assad dalla fine dello scorso settembre: da allora l’esercito governativo ha ripreso ad avanzare ottenendo vittorie decisive sul campo. Su Aleppo i raid russi vanno avanti da tre giorni. La situazione in città è drammaticamente peggiorata nelle ultime settimane: interi quartieri sono distrutti, diverse zone sono senza acqua ed elettricità.

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Situazione Siria: tra Aleppo e Ginevra

Ma oltre al fuoco russo, anche le divisioni interne starebbero minando la tenuta dei ribelli ad Aleppo. In città sono presenti vari gruppi che si oppongono al regime di Assad: dalle forze moderate ai sunniti, da formazioni sostenute dalla Turchia all’Isis.

Aleppo è in mano dei ribelli dal 2012. Ormai stretta in un morsa, la città rappresenta uno snodo decisivo per le sorti del conflitto: prenderla potrebbe aprire la strada ai governativi per la riconquista della porzione di territorio siriano che confina con la Turchia. Aleppo rappresenta infatti il fulcro di una zona dove combattono praticamente tutte le formazioni coinvolte nella guerra siriana. La città è circondata dai governativi ma una vasta zona a sud e a ovest resta ancora nelle mani dei ribelli. A nord e a est c’è lo Stato Islamico. Alcune aree nei pressi del confine turco sono invece in mano ai combattenti curdi.

A Ginevra, dove è in corso la conferenza di pace organizzata per trovare soluzioni che aprano la strada alla fine di un conflitto che va avanti da anni, si teme che i fatti nuovi sul campo possano rendere ancor più difficile il raggiungimento di un’intesa. È improbabile infatti che il governo di Assad decida di adottare una linea accomodante al tavolo delle trattative, ora che le truppe avanzano e sono vicine ad ottenere un importante successo militare. Una prospettiva, questa, che non era sfuggita alle cancellerie occidentali. John Kerry aveva infatti chiesto alla Russia di sospendere le operazioni militari in Siria proprio in occasione dei colloqui di pace: “Stiamo cominciando i colloqui, siamo al tavolo e ci aspettiamo un cessate il fuoco”.

Antonio Scafati

L'autore: Antonio Scafati

Antonio Scafati è nato a Roma nel 1984. Dopo la gavetta presso alcune testate locali è approdato alla redazione Tg di RomaUno tv, la più importante emittente televisiva privata del Lazio, dove è rimasto per due anni e mezzo. Si è occupato per anni di paesi scandinavi: ha firmato articoli su diverse testate tra cui Area, L’Occidentale, Lettera43. È autore di “Rugby per non frequentanti”, guida multimediale edita da Il Menocchio. Ha coordinato la redazione Esteri di TermometroPolitico fino al dicembre 2014. Follow @antonio_scafati
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