M5S nel caos dopo la sconfitta. Di Battista: “Sono a pezzi”, Currò: “Ora Beppe se ne vada”

Pubblicato il 27 Maggio 2014 alle 18:04 Autore: Alessandro Genovesi
M5S nel caos dopo la sconfitta. Di Battista: “Sono a pezzi”, Currò: “Ora Beppe se ne vada”

Il Movimento 5 Stelle è nel caos. La batosta elettorale (meno 20 punti rispetto al PD), ha gettato nello sconforto buona parte dei grillini. Sentite, ad esempio, cosa dice uno dei big, Alessandro Di Battista: “Siamo arrivati in finale e abbiamo straperso ma le finali non si possono perdere sempre. Ne arriveranno delle altre” annota il deputato pentastellato sulla sua pagina Fb dove esordisce raccontando del lunedì post elettorale.

“Ieri non ho scritto nulla. Stavo a pezzi! La sensazione che sentivo? Come se qualcuno mi avesse strappato un pezzo di carne. Io ieri sono stato malissimo. Non ho mangiato nulla per ore e avrò fumato 30 sigarette, proprio io che non fumo quasi mai”. E si che alla vittoria “ci ho creduto moltissimo, mi sono anche esposto ma ha vinto l’apparato”. “Ci siamo sbagliati. Mi sono sbagliato. La strada è lunga. Lo capisci quando pensi a quanti voti ha preso Raffaele Fitto, FI, un giovane condannato (in I grado) a 4 anni di reclusione e a cinque di interdizione dai pubblici uffici per i reati di corruzione, illecito finanziamento ai partiti e abuso d’ufficio”. Parole amare che però ben si guardano da lanciare accuse ai vertici.

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Chi invece non le manda a dire è il deputato dissidente Tommaso Currò che, in un’intervista all’Espresso, si scatena: “Grillo ha detto che si sarebbe dimesso? Bene, si dimetta. Ha sbagliato, ma non solo i toni. Io penso che di sbagliato ci fosse soprattutto il rapporto con gli eletti, che non funziona e che porta nell’angolo non i colleghi più critici, ma un pezzo del nostro elettorato, a cui urlare piace di meno”.

E, accusando anche i duri e puri Di Maio, Taverna e Di Battista, strizza l’occhio a Renzi sul capitolo riforme: “Io sono uno di buona volontà, sì. Non è che si può continuare a stare in parlamento solo per offendere la Boldrini. Dobbiamo cercare di migliorare le riforme e di non farle fare solo con Berlusconi. Mi pare una cosa normale”.

Durissime, infine, le dichiarazioni dell’ex senatore grillino Lorenzo Battista: “Questo è solo l’inizio del declino: o si cospargono il capo di cenere o è la fine per i 5 Stelle”. Secondo Battista i suoi ex colleghi del Movimento “devono fare un sano percorso di autocritica. Ma non l’hanno mai fatta finora, dubito inizino ora. Possono restituire anche 5 milioni di euro al mese ma – è sicuro – se non fanno nulla per cambiare non hanno futuro”.


L'autore: Alessandro Genovesi

Classe 1987, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Udine, è da sempre appassionato di politica e di giornalismo. Oltre ad essere redattore di Termometro Politico, collabora con il quotidiano Il Gazzettino Su twitter è @AlexGen87
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