Collesalvetti (Livorno): dove i 5 Stelle ignorano il voto popolare

Pubblicato il 28 Maggio 2014 alle 12:29 Autore: Daniele Errera

Il Movimento 5 Stelle è parzialmente nel caos: mai si sarebbero immaginati, portavoce e militanti dei meetup, un risultato, nazionale prima e locale poi, così basso. 5.792.865 di voti, corrispondenti al 21,16% dei consensi. Una distanza enorme rispetto alle elezioni politiche di febbraio 2013 (8.691.406 di suffragi equivalenti al 25,56%). Un divario ancora più evidente, invece, quello di pochi giorni fa trai voti pentastellati e l’eclatante risultato del Partito Democratico: circa il 20% di differenza. Più di 5 milioni di cittadini. Dopo i vari proclami (“#vinciamonoi”) dei grillini, una simile sconfitta elettorale rischia di poter mandare all’aria l’intero progetto e già circolano voci di cambio di marcia se non addirittura di direzione. A far notizia, tra l’altro, vi è il Comune di Collesalvetti nella Provincia di Livorno.

In questo piccolo Comune (poco più di 16.000 abitanti) il diritto rischia di essere soverchiato in favore di un centralismo assoluto del Movimento. Parla Daniele Rossi, candidato M5S a sindaco del Comune: “i nostri consiglieri comunali? Aspettate a pubblicare foto e nome sul giornale, prima bisogna che il meetup decida chi ci rappresenterà ufficialmente”. Praticamente i voti cittadini vengono buttati nel dimenticatoio. Rossi entra nello specifico parlando di Loredana Pantaleone ed Ettore Fiaschi, i più votati (37 preferenze), e quindi a norma di legge consiglieri comunali : “quelli (Pantaleone e Fiaschi, ndr) sono gli eletti ufficiali sulla base dei dati del Comune, il nostro percorso prevede che ci sia una scelta condivisa dal meetup e dunque solo mercoledì sera potremo ufficializzare i nostri veri consiglieri”.

collesalvetti ettore fiaschi

Il candidato pentastellato a sindaco di Collesalvetti rincara la dose sostenendo un ordine gerarchico che impone prima la visione del gruppo locale a 5 stelle e poi le preferenze cittadine: “c’è un ordine di consiglieri – afferma – che sarebbero dovuti entrare a seconda dei posti che avremmo conquistato, e quell’ordine era stato stabilito prima delle elezioni. Entrerà sicuramente Alessio Foglia (ovvero il primo non eletti per mezzo delle sue 31 preferenze, ndr), poi penso che resterà Fiaschi. Anche perché – sostiene – dovete considerare che i due consiglieri eletti sono marito e moglie e questo potrebbe essere gravoso a livello di impegni familiari e dunque potrebbe portare uno dei due a rinunciare”. Sembra quindi che uno fra Pantaleone e Fiaschi sarà costretto alle dimissioni. E fra i due è più avvantaggiato a restare il secondo. Foglia, braccio destro di Rossi, parla come fosse stato il primo degli eletti: “io, Rossi e Fiaschi ci sottoporremmo ogni sei mesi ad un incontro aperto con i cittadini e se saremo bocciati ci dimetteremo senza batter ciglio”. Ma da Pantaleone arriva una smentita che potrebbe portare a delle feroci lacerazioni interne al Movimento 5 Stelle di Collesalvetti: “con mio marito stiamo valutando se restare entrambi. Ad ora non è assolutamente detto che mi dimetta, anzi. Mi sono candidata perché avevo intenzione di portare avanti certe battaglie sul sociale. Sarei stata falsa con i miei elettori – conclude Pantaleone – se avessi detto certe cose e speso la mia faccia sapendo che mi sarei dimessa”.

Daniele Errera

L'autore: Daniele Errera

Nato a Roma classe 1989. Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali con la tesi "Dal Pds al Pd: evoluzione dell'organizzazione interna". Appassionato di politica, ha ricoperto vari ruoli nel Partito Democratico e nei Giovani Democratici. E' attivo nell'associazionismo territoriale.
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