Pensioni reversibilità, facciamo un po’ di chiarezza

Pubblicato il 15 Febbraio 2016 alle 16:00 Autore: Redazione
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Pensioni reversibilità, facciamo un po’ di chiarezza

“Palazzo Chigi vuole tagliare le pensioni di reversibilità. Un governo che fa cassa sui morti mi fa schifo”. E’ bastato un tweet contro Palazzo Chigi del leader della Lega, Matteo Salvini, a infiammare il dibattito politico. Cesare Damiano, che della maggioranza fa parte, si è aggiunto al coro: “La delega del governo sulla povertà prevede la possibilità di tagliare le pensioni di reversibilità. E’ inaccettabile. La previdenza non è una mucca da mungere”. Palazzo Chigi, nella serata di ieri, ha provato a rassicurare tutti: “Se ci saranno razionalizzazione saranno per evitare sprechi e duplicazione e riguarderanno le prestazioni future, non quelle in essere”.

Pensioni reversibilità, che cosa sono

Per avere il quadro completo della situazione bisogna però partire dall’inizio. Ovvero: che cosa sono le pensioni di reversibilità? A spiegarcelo in modo semplice è Enrico Marro sul Corriere della Sera.

Le pensioni di reversibilità sono un argomento molto delicato. Rappresentano un pezzo fondamentale dello Stato sociale per circa 3 milioni di anziani, in genere vedove, che percepiscono per tutta la loro restante vita il 60% di quella che era la pensione del marito. Per questa voce si spendono circa 24 miliardi di euro l’anno (che fanno 615 euro in media a testa per tredici mensilità). Spesso l’assegno di reversibilità costituisce l’unica forma di reddito, o comunque la principale, che si somma alla casa di abitazione lasciata in eredità dal coniuge. Dal 1995 la pensione di reversibilità è soggetta a restrizioni, nel senso che viene tagliata (si prende non più il 60% ma il 45%) per chi ha redditi superiori a tre volte quelli della pensione minima (cioè per chi ha più di 1.505 euro lordi al mese) fino a ridursi ad appena il 30% per chi ha redditi oltre 5 volte il minimo (2.509 euro lordi al mese). Adesso potrebbe arrivare una nuova stretta. Così almeno temono le opposizioni e la Cgil.

E ora arriviamo al tweet di Salvini. Contro chi ce l’aveva il leader della Lega? Contro il governo, ovviamente. Ma soprattutto ce l’aveva e ce l’ha con la delega dell’esecutivo sul sostegno alla povertà, appena arrivata in commissione Lavoro della Camera.

Pensioni reversibilità, che cosa prevede il testo?

Il testo prevede di riformare i criteri (di reddito e/o patrimonio) che permettono l’accesso a misure come integrazione al minimo e reversibilità. Tra le ipotesi c’è quella di legare la reversibilità alla parte dell’Isee che valuta il reddito (immobili etc). E qui sorgono alcuni problemi, evidenziati sempre da Marro.

L’obiettivo è giusto, in regime di scarsità di risorse: escludere dai sussidi le famiglie più ricche, per dare di più a quelle più povere. Ma si può considerare un sussidio la pensione di reversibilità, in una società come quella italiana, con gli anziani cresciuti in un Paese dove era normale che le donne non lavorassero (e anzi quelle che lo facevano erano guardate con sospetto)?. Il governo assicura che, in ogni caso, qualsiasi stretta sulle prestazioni riguarderà quelle future e non quelle in essere. Bene, ma non basta. Attenzione a come si interviene su questa platea di 3 milioni di beneficiari di pensioni di reversibilità. Il rischio infatti è che riducendo questa platea si ampli quella dei poveri. Che dovrebbero comunque essere assistiti.

L'autore: Redazione

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