Unioni Civili, INTERVISTA ad Aurelio Mancuso (PD): Fiducia con Alfano è un incubo

Pubblicato il 23 Febbraio 2016 alle 13:47 Autore: Antonio Atte
unioni civili intervista ad aurelio mancuso

UNIONI CIVILI, MANCUSO (PD): FIDUCIA CON ALFANO UN INCUBO

“Quer pasticciaccio brutto de Palazzo Madama”. Parafrasando Carlo Emilio Gadda si potrebbe riassumere così l’epopea al Senato del ddl sulle unioni civili, pronto ad essere trasformato in un maxiemendamento sul quale l’esecutivo – intenzionato ad incassare l’ok entro il week end – con ogni probabilità, porrà la fiducia. No all’equiparazione con i matrimoni ma soprattutto stralcio della stepchild adoption: queste le modifiche con cui il Pd otterrà il consenso di Ncd allo scopo di tirare fuori il ddl Cirinnà (o ciò che ne rimane) dalla palude di Palazzo Madama. Un calice amaro da mandare giù, per la comunità omosessuale e per gli esponenti dell’associazionismo Lgbt. Secondo Aurelio Mancuso, attivista e dirigente nazionale Pd, si tratta del classico compromesso al ribasso: tuttavia – spiega a Termometro Politico – “meglio una legge monca che nessuna legge, anche se la fiducia con Alfano è un incubo. Aspettiamo comunque di leggere il testo del maxiemendamento, in modo da attrezzarci per la battaglia successiva”.

L’accordo tra i dem e il partito di Alfano sulle unioni civili partorirà un testo dal quale sono escluse le adozioni e l’equiparazione al matrimonio. Come giudica questa soluzione?

E’ la peggiore che ci si potesse aspettare. Purtroppo, anche ascoltando la conferenza stampa dei 5 Stelle, mi sembra che non ci sia altra via d’uscita. M5S ha ribadito che il canguro non l’avrebbe mai votato, che la colpa è tutta del Pd e che con Renzi non ci parleranno mai. Purtroppo è stata politicizzata una legge parlamentare che andava sostenuta da uno schieramento trasversale. Il risultato ora è che il Pd si rivolge ad una maggioranza governativa: un “capolavoro”…

Un compromesso al ribasso, dunque.

Sia chiara una cosa: io voglio la stepchild adoption, voglio la legge così come era stata presentata. Ma allo stesso tempo dico: leggiamo questo maxiemendamento per capire cosa rimane. Il movimento Lgbt fa bene a protestare contro questo accordo al ribasso. Ma allo stesso tempo pongo una questione: meglio nessuna legge o meglio il fatto che si approvi legge monca, che è comunque una base da cui partire? Certo, lo stralcio delle adozioni resta una ferita. E i grillini hanno una responsabilità enorme.

Crede ancora in un accordo last minute coi 5 Stelle per salvare la stepchild adoption?

Ci spero fino all’ultimo minuto. Lavoro per questa soluzione, affinché Pd, M5S, Sel e Ala concordino un percorso parlamentare davanti all’opinione pubblica per portare avanti tutta la legge. Ma non mi sembra questa la strada all’orizzonte…

La senatrice Cirinnà, relatrice del ddl, ha “benedetto” il compromesso del governo.

Monica dice due cose: se non c’è scelta, bene l’accordo ma allo stesso tempo vediamo cosa c’è scritto nel maxiemendamento. Ad esempio, se non fosse prevista nemmeno la reversibilità della pensione, non potremmo mai accettare questo compromesso. Sarebbe una situazione orribile a cui spero non si arrivi.

Il presidente del Pd, Matteo Orfini, propone di inserire la stepchild adoption in un’altra riforma, dopo la fiducia sul ddl Cirinnà. Cosa ne pensa?

In questo caso vorrei vederla subito calendarizzata alla Camera.

C’è chi auspica un intervento dei giudici per sanare il “vuoto” lasciato dal legislatore sul tema adozioni. Qual è il suo parere?

Nel momento in cui le unioni civili diventano un istituto previsto dall’ordinamento civile del Paese, quell’istituto garantisce un rapporto di tipo familiare. Credo che la Corte Costituzionale alla fine ci darà ragione e riconoscerà, alle coppie che faranno appello, il diritto negato. Io per ora dico: dateci la legge, e partendo dalle discriminazioni in essa contenute, ci attrezzeremo subito per la battaglia successiva.

L'autore: Antonio Atte

Classe '90, stabiese, vive a Roma. Laureato al DAMS con 110 e lode, si sta specializzando in Informazione, editoria e giornalismo presso l'Università degli studi Roma Tre. E' appassionato di politica, cinema, letteratura e teatro. Mail: antonio.atte@termometropolitico.it. Su Twitter è @Antonio_Atte
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