Renzi “Germania modello ma basta austerità” Sul Governo Letta “Come una macchina che aveva esaurito la batteria”

Pubblicato il 31 Maggio 2014 alle 09:59 Autore: Giuseppe Spadaro

Dopo il successo, per certi versi inaspettato, del Pd guidato dal premier Renzi il presidente del consiglio torna a dettare la linea sul fronte europeo. Rispetto ai rapporti con l’Europa Renzi afferma: “Ho un ottimo rapporto con la signora Merkel, ho sempre detto che se l’Italia o altri Paesi hanno dei problemi, la colpa non è dell’Europa. Di più: trovo volgare e inelegante il modo in cui alcune forze politiche hanno cercato di prendere voti, parlando male della Germania. Noi abbiamo preso i voti parlando bene dell’Italia, che però va cambiata. Da questo punto di vista la Germania per me è un modello, non un nemico. Lo è quando penso al mercato del lavoro, o alla sua struttura pubblica. Questo non significa non avere idee diverse su tante questioni”.

In una lunga intervista concessa al quotidiano La Stampa Renzi, sempre rispetto alla Germania, aggiunge: “È del tutto evidente che oggi la Germania ha tutto l’interesse che l’Italia corra. E l’Italia ripeterà che l’impostazione di fondo dell’Europa non deve essere centrata soltanto sull’austerità ma anche sulla crescita, l’occupazione e le riforme”.

renzi germania modello

In merito alla nomina del presidente della Commissione Ue, “la posizione del governo italiano è molto chiara: nomina sunt consequentia rerum. Prima di ragionare di nomi, mettiamoci d’accordo sull’agenda. Mi interessano più i posti di lavoro che i posti di potere”.

Sul 40% ottenuto alle elezioni “è un atto di fede, basato su un ragionamento politico. Stavolta sono stati gli italiani ad aver capito noi, più e meglio di quanto non sia stata capace la classe dirigente, i giornalisti, i politici” dichiara Renzi. “Non credo che il senso delle elezioni sia che è nato il leader Matteo Renzi. Il senso è che l’Italia può giocare un ruolo, che l’Italia non è l’ultima ruota del carro, che l’Italia è un Paese che, se cambia, può diventare lei leader d’Europa”.

Parlando della durata dell’esecutivo, “non so se sia un bene o un male, ma credo che per qualche anno non vedrete altri presidenti del Consiglio. L’Italia ha scelto la stabilità e per noi stabilità significa fare riforme molto dure e molto forti”, prosegue il premier, secondo cui con le riforme «l’Italia sta profondamente cambiando”.

Chiarimento sull’avvicendamento col Governo Letta – Io ho detto quella frase ad Enrico Letta, ‘stai sereno’ “perché ne ero convinto, profondamente convinto. In quel momento spronavo il governo Letta a rimettersi in moto: era come una macchina che aveva esaurito la batteria. Io ho cercato di dare il mio contributo al governo perché quella macchina ripartisse, ma la macchina non si è riaccesa, non per un gioco di Palazzo ma per una responsabilità di quella classe dirigente”. “C’è stato un processo di esaurimento di quel governo, negarlo oggi  è anche ingiusto ed io ho molto sofferto dal punto di vista personale. Da parte nostra, assumere la guida del governo è stato un atto di generosità. Io so come sono andate le cose e anche Enrico Letta lo sa”.

Sui principali avversari politici “guai a pensare che Grillo e Berlusconi siano finiti. Grillo finirà se noi faremo le riforme e se saremo credibili” sostiene. “Io non ho l’atteggiamento di superiorità morale e intellettuale tipico della sinistra dei salotti radical chic”. Quanto al proprio futuro: “Penso che, con un governo di quarantenni, tra dieci anni i rottamati saremo noi e questa è una bella cosa”.

In tema di immigrazione “con l’operazione Mare Nostrum stiamo salvando tante persone. Ma l’Europa – sottolinea Renzi – deve richiamare l’Onu a intervenire in Libia e avere una capacità di gestione del fenomeno. Frontex può essere utilizzato più e meglio”.

 

 

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
Tutti gli articoli di Giuseppe Spadaro →