Napolitano: “Attuare subito le riforme di cui il Paese ha bisogno”

Pubblicato il 1 Giugno 2014 alle 15:35 Autore: Daniele Errera

“In questi pesanti anni di crisi l’economia e la realtà sociale del nostro paese hanno conosciuto gravi passi indietro, come dice il livello insopportabile cui è giunta la disoccupazione, soprattutto quella giovanile”. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo messaggio di auguri in occasione della festa del 2 giugno, fa un bilancio di questi anni che hanno visto il nostro Paese soffrire la crisi. Ma ora si assiste ad un’inversione di tendenza. “Si sono moltiplicate nella nostra società e specialmente tra i giovani le manifestazioni di volontà costruttiva e di spirito d’iniziativa” dice il capo dello Stato.

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E “sono questi i fatti che devono rendere tutti noi più fiduciosi; sapendo che la fiducia nel futuro è la condizione essenziale per tornare a crescere e a progredire”. Per questo bisogna “aprire la prospettiva di un nuovo sviluppo per l’Italia” e per farlo bisogna “attuare e riforme strutturali tra le quali già in cantiere quelle per le istituzioni e per la pubblica amministrazione, per il lavoro e per un’economia più competitiva”. Napolitano chiede “stabilità” alle istituzioni e vede nel recente risultato elettorale un motivo in più per andare avanti. “Questa necessità, che ho sempre richiamato, è stata largamente compresa dagli italiani, e lo dico guardando obbiettivamente all’insieme delle posizioni politiche che si sono confrontate in occasione della recente consultazione elettorale”. “Il cammino del nostro paese verso un futuro migliore passa egualmente – non dimentichiamolo – attraverso una lotta senza quartiere alla corruzione, alla criminalità, all’evasione fiscale” conclude Napolitano.

L'autore: Daniele Errera

Nato a Roma classe 1989. Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali con la tesi "Dal Pds al Pd: evoluzione dell'organizzazione interna". Appassionato di politica, ha ricoperto vari ruoli nel Partito Democratico e nei Giovani Democratici. E' attivo nell'associazionismo territoriale.
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