Pensioni, in che cosa consiste il part-time in uscita

Pubblicato il 14 Aprile 2016 alle 17:29 Autore: Ilaria Porrone
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Pensioni, arriva il part-time agevolato in uscita per i lavoratori ai quali mancano meno di tre anni alla pensione. Giuliano Poletti, ministro del Lavoro, ha infatti firmato il decreto attuativo della norma introdotta nella legge di Stabilità del 2016. Il provvedimento riguarda i lavoratori a tempo indeterminato del settore privato con 20 anni di contributi, in possesso dei requisiti anagrafico entro il 31 dicembre 2018.

 

Come spiegato nella nota del ministero, il decreto sul cosiddetto “invecchiamento attivo” prevede che i lavoratori in possesso dei requisiti potranno concordare col datore di lavoro il passaggio al part-time, con una riduzione dell’orario tra il 40 ed il 60%. I dipendenti riceveranno in busta paga, oltre alla retribuzione part-time, una somma esentasse corrispondente ai contributi previdenziali a carico del datore di lavoro sulla retribuzione per le ore non lavorate. Lo Stato riconoscerà però la contribuzione figurativa corrispondente alla prestazione non effettuata, in modo da salvaguardare l’importo della pensione.

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Pensioni, Uil: “Rischio esclusione per le donne”

Il decreto è stato trasmesso ieri alla Corte dei Conti e dopo la registrazione diventerà operativo. A sollevare un problema tecnico è invece la Uil, per la quale il decreto “rischia di essere precluso alle donne” a causa dei diversi requisiti anagrafici previsto nei prossimi anni, fino all’equiparazione dell’età tra maschi e femmine del 2018. Le lavoratrici nate nel 1951 – che raggiungerebbero i 66 anni e 7 mesi entro il 2018 sono già uscite con la finestra del 2012. Quelle nate nel 1952 usciranno quest’anno con 64 anni mentre quelle del 1953 raggiungeranno oltre i limiti di tempo: si aprirebbe poi un problema inizio 2018, quando verranno adeguati i requisiti pensionistici con il rischio di escludere alcuni lavoratori che attualmente potrebbero ricorrere al part-time. Positive le reazioni degli altri sindacati e di Confesercenti, anche se il provvedimento non è giudicato sufficiente per risolvere il problema della flessibilità.

L'autore: Ilaria Porrone

Classe 1987, vive a Roma. Laureata in Relazioni Internazionali presso l’Università di Roma Tre. Appassionata di storia e comunicazione politica, nel tempo libero è una volontaria della ONG Emergency. Collabora con Termometro Politico dal 2014. Su twitter è @IlariaPorrone
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