Prescrizione: il Pd incontra Ala, 5 stelle all’attacco

Pubblicato il 4 Maggio 2016 alle 16:00 Autore: Redazione
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Prescrizione: nella giornata di ieri la posizione del Movimento 5 Stelle sul tema è emersa chiaramente, niente prescrizione dopo il rinvio a giudizio. Tuttavia, “se il Pd volesse proporre di interrompere la prescrizione dopo la sentenza di primo grado potremmo anche votarla” hanno poi precisato i deputati Di Battista e Bonafede. Sul dialogo, però, continua a pesare l’ombra di Ala, sempre più vicina all’ingresso nella maggioranza dopo un vertice tenutosi oggi in Via Arenula.

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Prescrizione: il Pd incontra Ala, 5 stelle all’attacco

Allungare la prescrizione non ha senso, è un modo che può sempre essere utilizzato per aggirare la giustizia” ha sottolineato sempre ieri Di Battista, che poi ha mostrato i denti alla maggioranza: “non vogliono la riforma della prescrizione perché Renzi è tirato per la giacca da Verdini che ha un partito con più processi che elettori”. Se ieri si poteva ancora parlare di “trattativa” Pd-M5S, il vertice convocato stamattina dal gruppo parlamentare democratico alla presenza del guardasigilli Orlando potrebbe aver fatto saltare definitivamente ogni avvicinamento. Alla riunione con il ministro, infatti, oltre ai capigruppo delle forze che sostengono il governo, c’era anche Ala.

Per la prima volta gli ex berlusconiani hanno partecipato a una riunione di governo rappresentati da Ciro Falanga, capogruppo di Ala in Commissione Giustizia al Senato, in virtù di un “patto di consultazione” stretto con Renzi la settimana scorsa. Infatti, Verdini ha concordato che i suoi prenderanno parte ai vertici di maggioranza sui temi che poi dovranno essere votati in aula, dove il drappello formato da una ventina di deputati potrà soccorrere il governo sui temi più delicati e sui quali si potrebbe consumare una rottura con la minoranza Pd.

Dura la reazione dei pentastellati che, per bocca dell’esponente del direttivo Roberto Fico, hanno lanciato la propria accusa: “oggi la maggioranza  che sostiene il governo è ufficialmente cambiata con l’ingresso di Verdini. Di questo avevamo informato il Presidente della Repubblica che ne prese atto. Senza alcun tipo di vergogna  continuano a trasformarsi per rimanere in sella al potere, ma non capiscono che così facendo prima o poi cadranno perché la gente non ne può più”.

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