Aereo scomparso: cosa è successo al volo EgyptAir

Pubblicato il 19 Maggio 2016 alle 10:59 Autore: Emanuele Vena
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Aereo scomparso: ecco le ipotesi sul volo EgyptAir

Un Airbus A320 del 2003, della compagnia EgyptAir ed in volo da Parigi al Cairo, è scomparso nella nottata, poco dopo il suo ingresso nello spazio aereo egiziano. Il velivolo, con a bordo 66 passeggeri, è sparito dai radar “10 miglia dopo essere entrato nello spazio aereo egiziano”, secondo quanto dichiarato dalla compagnia aerea.

A bordo dell’aereo del volo MS804 vi erano passeggeri di diverse nazionalità. Oltre a 30 egiziani e 15 francesi vi erano anche 2 cittadini provenienti dall’Iraq ed uno da Arabia Saudita, Ciad, Algeria, Gran Bretagna, Portogallo, Canada, Belgio e Kuwait. Per un totale di 56 passeggeri, oltre ai 10 membri dell’equipaggio. Nessun italiano a bordo. Secondo quanto riferito dalla compagnia, i contatti con l’aereo – il cui arrivo al Cairo era previsto per le 3:15 – sarebbero stati persi alle 2:45, mentre si trovava nei cieli del Mediterraneo, a 280 chilometri dalla costa egiziana. I media francesi hanno riferito dell’individuazione del relitto al largo dell’isola greca di Karpathos, in acque territoriali egiziane. Una notizia che però, al momento, non è stata confermata dallo Stato Maggiore della Difesa Greca. Ad avvalorare l’ipotesi di uno schianto è anche il ministero dell’Aviazione egiziano. Nessuna informazione dalla compagnia aerea a proposito delle cause, anche se sembra possibile già avanzarne alcune ed escluderne altre.

Aereo scomparso: le ipotesi sul tavolo

La variabile meteorologica, ad esempio, sembra piuttosto inverosimile. Secondo quanto riferito da Eurocontrol – organizzazione europea per la sicurezza della navigazione aerea – visibilità e condizioni generali durante la fase finale del volo erano ottime, ritenendo quindi impossibile che possano aver influito sul disastro. Da escludere – vista la particolare fase del volo – sembra essere anche l’ipotesi di un errore letale da parte dei piloti.

Ma se il premier egiziano Sherif Ismail ha dichiarato che “non è possibile escludere alcuna causa” (tesi confermata anche dal premier francese Manuel Valls) ad aleggiare in particolar modo – tra le altre ipotesi – è lo spettro del terrorismo internazionale. In questo caso, però, sembra da escludere l’ipotesi di attacco mediante missili terra-aria, vista la notevole distanza del velivolo.

Più probabile invece lo scenario kamikaze, per esempio con l’esplosione di un ordigno dall’interno, in grado di provocare una rapida decompressione e distruzione del velivolo. L’ipotesi attentato potrebbe essere peraltro avvalorata dalle dichiarazioni del Ministro della Difesa ellenico Panos Kammenos, che parla di due “brusche virate” a mezz’aria” compiute dal velivolo poco prima di scomparire dai radar. E la memoria torna rapidamente al 31 ottobre scorso, quando un Airbus russo A321 della compagnia Metrojet fu abbattuto sui cieli del Sinai per mano dei fondamentalisti dello Stato Islamico (ISIS), uccidendo i 224 passeggeri a bordo.

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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