Commemorazione D-Day: Putin incontra Poroschenko e Obama

Pubblicato il 6 Giugno 2014 alle 16:15 Autore: Guglielmo Sano

Sono passati 70 anni dallo sbarco in Normandia, il “giorno più lungo”, il più grande attacco anfibio della storia militare che segnò la fine del regime nazista e, in seguito, della seconda guerra mondiale.

Il 6 Giugno del 1944, 130mila soldati americani, inglesi e canadesi, affrontarono i cannoni e le mitragliatrici della Werhmacht: presero la spiaggia, poi la persero e, infine, la riconquistarono costituendo la “testa di ponte” che avrebbe permesso alle forze alleate, in cooperazione con l’Armata Rossa, di stringere la morsa intorno al Terzo Reich.

d day obama

Ospiti del Presidente francese Hollande altri 18 leader mondiali: oltre al Presidente Napolitano, hanno partecipato alle cerimonie di commemorazione Barack Obama, il premier inglese David Cameron, quello canadese Stephen Harper, ma anche la regine Elisabetta II d’Inghilterra e Margrethe II di Danimarca, la cancelliera tedesca Angela Merkel, il Presidente russo Vladimir Putin e il neo-capo di stato ucraino Petro Poroschenko.

Anche se anno dopo anno sono sempre di meno i veterani che hanno la forza di ritornare sulle spiagge francesi, quest’anno erano 1800 (ormai per la maggior parte novantenni), “la vostra eredità è in buone mani” ha detto Barack Obama.

d day putin

L’anniversario del D-Day fungerà anche da importante tappa diplomatica, vista l’esclusione della Russia dall’ultimo G7 di Bruxelles. La questione Ucraina è una priorità dell’agenda internazionale, bisogna scongiurare il pericolo che “la pace e la libertà possano essere rimesse in discussione”, ha riferito la Merkel, il pericolo insito nel “formarsi nuovi fossati e linee di demarcazione”.

La Merkel, a detta di alcuni presenti, con Putin ha scambiato una stretta di mano “austera”; la cancelliera era presente anche a uno scambio informale di battute tra il Presidente russo e il Presidente ucraino Poroschenko. Anche Putin e Obama hanno avuto modo di parlare a margine del pranzo offerto dal Presidente francese nel castello di Benouville, il loro incontro può essere considerato un gesto distensivo all’interno di una dinamica che ricorda sempre di più la “guerra fredda”.

Guglielmo Sano

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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