Cgia: la crisi colpisce anche il lavoro nero

Pubblicato il 7 Giugno 2014 alle 19:25 Autore: Giuseppe Spadaro
cgia mestre

La crisi è così nera che colpisce anche il lavoro… nero. Questo il risultato di un’analisi effettuata dalla CGIA di Mestre, prendendo in esame il quinquennio tra il 2007 ed il 2012. In questo frangente i lavoratori irregolari sono calati di ben 106 mila unità, con un “esercito nero” che scende complessivamente poco sotto i 3 milioni. Un rapporto che si aggiunge a quello della Corte dei Conti, che ha stimato il lavoro nero in circa 1/5 del Pil nazionale.

lavoro

MEZZOGIORNO IN CONTROTENDENZA – Quasi la metà dei lavoratori irregolari è attiva nel Mezzogiorno, con una percentuale del 45.7%. E il Sud è la zona di Italia dove il  lavoro nero aumenta: nel quinquennio 2007-2012 l’incremento è stato di oltre 50 mila unità, in controtendenza rispetto al calo diffuso al Centro (-50 mila) e al Nord (-67 mila nel Nordovest e -39 mila nel Nordest). A dimostrazione di una presenza nel Mezzogiorno di un’economia sommersa “più diffusa e strutturata rispetto al resto del Paese”, come sottolineato dal segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi. Anche perchè “al Centro-Nord, in linea generale, il lavoratore irregolare opera prevalentemente da solo e in piena autonomia”, a differenza del Sud dove “l’economia sommersa riguarda molte filiere dei servizi e del produttivo”.

GETTITO FISCALE – Secondo la Cgia, il valore aggiunto prodotto a livello nazionale dal lavoro nero è pari a poco più di 100 miliardi di euro all’anno, comportando un mancato gettito fiscale di ben 45 miliardi. Ma il lavoro nero ha anche i suoi vantaggi, come sottolineato da Bortolussi: “nel Mezzogiorno e nelle aree più in difficoltà del Paese il sommerso costituisce un vero e proprio ammortizzatore sociale“.

Giuseppe Spadaro

 

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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