Presidenziali USA: l’inarrestabile crescita di Trump tra i repubblicani

Pubblicato il 21 Luglio 2016 alle 17:41 Autore: Emanuele Vena
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Presidenziali USA: l’inarrestabile crescita di Trump tra i repubblicani

Una crescita esponenziale nel giro di 15 mesi, quella relativa al consenso registrato da Donald Trump nell’elettorato repubblicano. A segnalare il trend positivo inarrestabile del tycoon è il Pew Research Center, che illustra le tendenze sul medio periodo dell’appeal di Trump nella corsa alle presidenziali USA del prossimo 8 novembre, che ormai lo vedono come candidato ufficiale del GOP, dopo la nomination ottenuta martedì durante la 4 giorni di Convention repubblicana, in programma a Cleveland dal 18 al 21 luglio.

Come sottolineato dal Pew, quello di Trump è stato un vero e proprio crescendo rossiniano. Basti pensare che, nel marzo 2015, appena l’1% dell’elettorato GOP vedeva nel miliardario la sua prima scelta per provare a conquistare la Casa Bianca, dopo 8 anni di guida dem da parte di Barack Obama. Solo 5 mesi dopo, nell’agosto 2015, questa fetta rappresentava appena il 2% del nuovo consenso di Trump, che nel frattempo si era arricchito pescando soprattutto nel bacino degli ex indecisi (che ora rappresentavano il 35% del suo seguito) e tra i vari competitor GOP – strappando sostenitori soprattutto a Scott Walker, Jeb Bush, Ted Cruz e Rand Paul – rappresentando la prima scelta per il 27% degli elettori repubblicani.

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Presidenziali USA: la crescita di Trump nei sondaggi elettorali

A dicembre scorso, 2 mesi prima dell’inizio ufficiale delle primarie, Trump era il favorito per il 34% dei sostenitori repubblicani, confermando gran parte dei sostenitori già acquisiti e pescando ancora una volta tra gli indecisi oltre che, in particolar modo, tra gli ex sostenitori di Ben Carson.

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A rendere inarrestabile il trend ha contribuito l’effetto trascinante dei ripetuti successi durante le primarie, rendendo Trump la prima scelta dapprima per il 44% dei simpatizzanti GOP – ad aprile – per poi raggiungere addirittura l’88% a giugno, a giochi ormai fatti. Negli ultimi 2 mesi di campagna per le primarie, Trump ha pescato in particolar modo nel bacino elettorale di quelli che erano rimasti i suoi unici 2 competitor, ovvero Ted Cruz e John Kasich, ritiratisi poi dalla corsa quasi contemporaneamente agli inizi di maggio.

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L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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