Isis: emulazione di lupi solitari o jihadisti ben addestrati?

Pubblicato il 29 Luglio 2016 alle 11:10 Autore: Redazione
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Isis: emulazione di lupi solitari o jihadisti ben addestrati?

Ogni analisi sui vari aspetti del fenomeno Daesh è azzardata e difficile da comprovare: il terrorismo di matrice islamica sviluppatosi negli ultimi tempi è qualcosa di nuovo, mai visto in Europa. I drammatici episodi che si sono susseguiti fino a questo momento presentano elementi estremamente differenti, una difformità che impedisce lo studio della guerriglia Isis in Europa come fenomeno unitario.

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Isis: emulazione di lupi solitari o jihadisti ben addestrati?

Tuttavia appare evidente che ci siano alcuni elementi in comune tra i vari attentati. Uno di questi è la volontà di creare un forte impatto mediatico: gli attentati sono, nello svolgimento, diversi tra loro, ma sempre molto cruenti. La cosa che colpisce maggiormente, però, è che gli attentati siano sempre più “cinematografici”, con un forte effetto visivo ed emotivo.

L’impressione è che le stragi di Daesh abbiano un obiettivo propagandistico ben preciso: portare i giovani disadattati e mentalmente instabili delle periferie ghettizzate dell’occidente all’emulazione. L’obiettivo è rafforzare quella strategia del terrore diffuso che ormai rimane l’ultima spiaggia dello Stato Islamico, visto l’imminente fallimento del processo di formazione statuale.

Rispetto ad Al Qaeda, Daesh usa una strategia comunicativa di stampo occidentale e utilizza tutti i mezzi più moderni, tipo i social, per la diffusione della jihad. La spettacolarità del messaggio e degli attacchi sono mirati a un target ben preciso, ovvero tutti quei giovani musulmani di seconda e terza generazione che si sentono esclusi ed emarginati dalla società in cui vivono.

L’incitare il gesto folle dei lupi solitari è estremamente vantaggioso per l’Isis, essendo del tutto imprevedibile e difficilmente rintracciabile dai servizi segreti. Una cellula terroristica è indubbiamente più facile da scovare rispetto a un singolo che agisce da solo. La forte attenzione dei media è l’obiettivo ultimo di Daesh, l’incremento del numero attentati degli ultimi giorni è la dimostrazione che il rischio emulazione dei lupi solitari è e rimane molto forte e preoccupante. Ma la cosa più inquietante è che Daesh è capace di utilizzare la lingua dei giovani occidentali per attaccare e colpire l’occidente stesso.

Appellandosi alle periferie delle città così come alle periferie degli stati europei si vuole sviluppare una guerriglia diffusa, decentrata ma capace di coprire in modo e in luoghi sempre diversi, in modo che nessuno rimanga immune alla paura. Il caso Rouen, più di tutti, è significativo di questa strategia messa in atto.

Giorgio Mirando

L'autore: Redazione

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