Olimpiadi: e se gli atleti europei gareggiassero sotto la bandiera Ue?

Pubblicato il 20 Agosto 2016 alle 13:56 Autore: Redazione
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Olimpiadi: e se gli atleti europei gareggiassero sotto la bandiera Ue?

Molti esperti di geopolitica parlano di  declino degli Stati Uniti, dal punto di vista economico e politico. Lo status di superpotenza dei nostri cugini d’oltreoceano viene sempre più messo in dubbio. Tuttavia, è innegabile, gli Stati Uniti  rimangono una superpotenza sportiva: dominano ininterrottamente la rassegna  olimpica da Atlanta 1996. Ma cosa accadrebbe al medagliere olimpico se gareggiassero gli Stati Uniti d’Europa invece dei singoli paesi europei come Italia, Francia, Germania e via discorrendo? In questo caso il primo posto sarebbe, con un enorme distacco, saldamente nelle mani del vecchio continente.

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Medagliere Rio 2016 al 20 agosto ore 14 (fonte Google Search)

Olimpiadi: e se gli atleti europei gareggiassero sotto la bandiera Ue?

Finora gli Usa hanno conquistato ben 105 medaglie, di cui 38 ori, 35 argenti, e 32 bronzi, un bottino di tutto rispetto, ma molto povero se nel medagliere ci fosse l’Unione Europea. In tale ipotesi le medaglie UE sarebbero più del doppio, quasi 270 in totale, considerando anche le medaglie del Team GB.

In un periodo di profonda crisi del sistema Europea queste olimpiadi appaiono come l’occasione giusta per rilanciare il tema dell’Integrazione Europea. Ne è la dimostrazione il bellissimo gesto della campionessa di scherma Elisa Di Francisca, che mettendo da parte il nazionalismo sportivo, ha sventolato fiera e orgogliosa la bandiera europea.

Questo ipotetico calcolo del successo europeo è un gioco  fine a se stesso, ma non per questo senza spunti di riflessione. Appare evidente un unico e grande elemento: insieme e uniti si è più forti, non solo nello sport, ma anche nell’economia, nella politica, nella lotta al terrorismo e in tutte le sfide che un sistema geopolitico globalizzato ci pone davanti.

Un concetto che molti di noi davamo per scontato ma che esce duramente provato e ferito dallo shock Brexit. Tuttavia sognare non costa nulla, e molti di noi continuano a farlo, continuano a sognare che un giorno sul podio siano tutti a sventolare la bandiera europea.

Giorgio Mirando

L'autore: Redazione

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