Parisi nuovo federatore ma FI e Lega gli voltano le spalle

Pubblicato il 18 Settembre 2016 alle 12:29 Autore: Giacomo Salvini
sondaggi elettorali Parisi, convention MegaWatt

Adesso Stefano Parisi fa sul serio. Nella conclusione della convention milanese del centrodestra, l’ex candidato Sindaco di Milano va all’attacco sia del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sia dei grillini, proponendosi così come nuovo federatore del centrodestra. “Se vince il No al referendum, Renzi cade e noi siamo pronti a governare” dice Parisi nel passaggio più appassionato del suo comizio finale. Il nuovo leader infatti non vuole apparire neppure per un momento contiguo al premier, come lo accusano i suoi detrattori alla sua destra (vedi Salvini e Brunetta). Prima si scaglia contro le “furbizie tattiche” del premier che va in Europa “a chiedere le elemosina con il cappello in mano” definendolo “un pericolo non per la democrazia ma per lo sviluppo dell’economia”; poi non risparmia frecciate neppure ai grillini che, come mostrano i flussi elettorali, negli ultimi anni hanno portato via buona parte dei 10 milioni di voti persi dal centrodestra nel giro di 8 anni. “Serve esperienza – attacca Parisi – non basta essere usciti dalle primarie con il web o non avere avvisi di garanzia, anzi magari se ne hai qualcuno è perché hai lavorato bene”.

Parisi e il distacco dei big di Forza Italia

La kermesse di due giorni organizzata in un capannone sui Navigli si intitola “MegaWatt (dal nome di via Watt,ndr). Energie per l’Italia. Idee per riaccendere il Paese”. La convention ha avuto la benedizione di Silvio Berlusconi che però, come ha scritto Alessandro De Angelis sull’Huffington Post, ha seguito l’evento con una certa freddezza da Villa Certosa aspettandosi un po’ di passione in più nel nuovo leader del centrodestra. Assenti tutti i big di Forza Italia, che non vedono di buon occhi il papa straniero che dovrebbe rialzare il partito dall’apatia in cui si è confinato negli ultimi mesi. Presenti invece molti imprenditori e membri della società civile (tra cui giornalisti, economisti e docenti universitari). Pochi gli esponenti politici presenti, ma che certo non rappresentano il nuovo: Roberto Formigoni, Claudio Scajola (“Parisi è la nostra ultima speranza”), Maria Stella Gelmini, Maurizio Lupi e Maurizio Sacconi. Il Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, invece ha preferito partecipare alla festa della Lega Nord di Pontida per rafforzare il “patto del Nord” con gli altri due governatori di centrodestra, ovvero Roberto Maroni (Lombardia) e Luca Zaia (Veneto). “Non c’è nulla da inventare, non serve Mago Merlino – è stato il duro commento di Toti sull’auto-incoronazione di Parisi –. Esiste già un centrodestra, non c’è da inventare un granché. Esiste in Lombardia, in Veneto e in Liguria. Esiste un centrodestra che ha una lunga tradizione di governo e si trova qua con una delle sue gambe politiche più importanti. Ognuno può portare il suo contributo. Chi mi conosce sa che sono aperto a chiunque, ma il punto di partenza è certamente questo”. Freddo anche il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, che ieri ha scritto un articolo sull’Huffington Post in cui invita il centrodestra ad “intercettare il vento del Nord” senza “indecisioni, ammiccamenti a Renzi” e sostenendo “con determinazione” il “No” al referendum.

Referendum, Parisi: voto No, pronti a sostituire Renzi

Le proposte di Parisi sono chiare. A partire dal referendum costituzionale che si terrà tra novembre e dicembre. “Voterò No perché credo che l’Italia possa fare una riforma migliore di quella che ci vogliono imporre – ha annunciato l’ex manager di Chilli tv –. Rifiuto il ricatto di chi dice che se vince il No è il caos perché il giorno dopo avremo comunque l’attuale Costituzione e noi siamo pronti per governare”. Poi Parisi cerca anche di parlare a tutte le altre forze del centrodestra che non hanno aderito alla sua kermesse ma che sembrano fondamentali per poter vincere le elezioni politiche: “Siamo profondamente alternativi alla sinistra, tutto il centrodestra deve essere alternativa credibile e si vince solo se siamo uniti e in grado di rappresentare tutte le nostre diversità”. A questo proposito strizza l’occhio al segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, condividendo con lui una critica molto dura (anche se non del tutto euroscettica) sull’Europa di oggi: “Diciamo no ad un’Europa stagnante che non pensa al nostro futuro”. Ma da Pontida, non arriva alcun segnale di apertura. Anzi. “Se quella è Forza Italia – scandisce Salvini dal palco della festa – mi tolgo un problema e andiamo da soli”.

@salvini_giacomo

L'autore: Giacomo Salvini

Studente di Scienze Politiche alla Cesare Alfieri di Firenze. 20 anni, nato a Livorno. Mi occupo di politica e tutto ciò che ci gira intorno. Collaboro con Termometro Politico dal 2013. Su Twitter @salvini_giacomo
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