Legge elettorale: ecco in cosa consiste la nuova proposta del M5S

Pubblicato il 21 Settembre 2016 alle 11:27 Autore: Emanuele Vena
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Legge elettorale: ecco in cosa consiste la nuova proposta del M5S

Il M5S ribadisce il no all’Italicum e rilancia la propria proposta di legge elettorale. Con una mozione firmata dai parlamentari Dieni, Cecconi, Cozzolino, Dadone, D’Ambrosio, Nuti e Toninelli, martedì 20 settembre il M5S ha presentato alla Camera il proprio progetto per sostituire definitivamente il Porcellum – bocciato dalla Corte Costituzionale – e stoppare l’Italicum, la legge voluta dal governo Renzi ed in attesa della pronuncia da parte della Consulta. Ma quali sono i punti chiave della proposta pentastellata?

Legge elettorale: i punti chiave della proposta del M5S

Innanzitutto la rappresentatività, che – secondo il M5S – non va sacrificata sull’altare della governabilità. Tradotto: no al premio di maggioranza – e, consequenzialmente sebbene non esplicitato, anche al ballottaggio – ritenuto antidemocratico, poiché imposto dall’alto e volto a sradicare il rapporto con gli elettori, subordinando l’elezione del Parlamento alla scelta del nuovo Governo. In sostanza, un no secco a qualsiasi possibilità di emendare l’Italicum, il cui “core” è rappresentato proprio da ballottaggio e premio di maggioranza.

La soluzione, secondo il M5S, è un proporzionale senza premio di maggioranza, con circoscrizioni medio-piccole e la possibilità di esprimere preferenze. Un mix che, secondo i pentastellati, sottrae l’elezioni alle “manipolazioni” sul piano nazionale e produrrebbe una maggioranza parlamentare realmente rappresentativa, assicurando così governabilità mediante un più stretto vincolo tra eletto ed elettore. Inoltre, così strutturata la legge permetterebbe – secondo la mozione – di incentivare il dialogo tra formazioni politiche minori e l’aggregazione in soggetti di dimensioni maggiori, evitando la dispersione di voti e seggi sul piano nazionale e disincentivando così la frammentazione partitica.

Quale potrebbe essere la traduzione concreta di questi capisaldi? In realtà potrebbero non esserci eccessive variazioni rispetto al Democratellum – la proposta di riforma della legge elettorale avanzata due anni fa dallo stesso M5S previa approvazione da parte del popolo del web pentastellato – basato su 42 circoscrizioni (con le più grandi divise in collegi), uno sbarramento “implicito” al 5% e la possibilità di preferenze anche “negative”, penalizzando specifici candidati e liste.

Non resta che attendere l’effettiva presentazione del testo completo della proposta grillina, per valutarne compiutamente eventuali pregi e difetti. Nel frattempo, il M5S ribadisce di voler dire la sua anche sul terreno della legge elettorale, a costo di mettere in discussione un Italicum che – secondo i sondaggi degli ultimi mesi – potrebbe essere proprio la legge adatta per garantire ai grillini l’accesso al governo, peraltro con una larga maggioranza.

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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