Pensioni e tasse: ecco il piano di Renzi

Pubblicato il 27 Settembre 2016 alle 15:19 Autore: Ilaria Porrone
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Pensioni e tasse: ecco il piano di Renzi

Nel 2017 scenderanno le tasse per le imprese: l’aliquota Ires scenderà dal 27,5 al 24% e scatterà la tassazione per cassa, sulle fatture effettivamente incassate. Le famiglie dovranno aspettare invece un altro anno per avere dei benefici a livello fiscale: la riduzione dell’Irpef scatterà nel 2018.

Pensioni e tasse: ecco il piano di Renzi

Quali saranno nello specifico le novità del 2017? Sul capitolo pensioni, il premier aveva annunciato a Quinta colonna su Rete4 che “a quelli che arrivano fino a 750 euro, viene data oggi una quattordicesima, circa 40 euro al mese. A questi raddoppiamo la quattordicesima, in un’unica soluzione”. Quindi chi riceve 750 euro di pensione andrebbe ad intascare 40 euro al mese di quattordicesima, pari a 480 euro l’anno.

Se i progetti saranno confermati, i contribuenti potrebbero beneficiare anche della riduzione dei debiti fiscali. Allo studio dell’esecutivo c’è una nuova rottamazione delle cartelle Equitalia, con la cancellazione di interessi di mora, sanzioni e aggio di riscossione. Una rateizzazione su un periodo massimo di non più di tre anni, per evitare ulteriori interessi. Una rottamazione utile anche a ripulire e rimettere in ordine i conti di Equitalia. Tra il 2000 ed il 2015 sono stati affidati all’agenzia 1.000 miliardi di euro di crediti da incassare: di questi ne sono stati riscossi appena 81 e rateizzati 25, e se si escludono i 51 miliardi che possono essere recuperati, tutti gli altri sono considerati inesigibili. La nuova rottamazione potrebbe essere inserita nella legge di bilancio del 20 ottobre, anche se non si esclude un provvedimento che potrebbe introdurre contestualmente anche nuove norme contro l’evasione. Possibile anche una nuova “Voluntary Disclosure”, ovvero la procedura per l’emersione dei capitali detenuti illecitamente all’estero che ripartirà nel 2017.

Queste le possibili novità del 2017, mentre per il taglio dell’Irpef bisognerà aspettare il 2018, anche se sulla carta sarebbe possibile un anticipo al prossimo anno. Tra il 2017 ed il 2018 è prevista una riduzione del disavanzo pubblico, un margine di circa 18 miliardi di euro con i quali sarebbe possibile finanziare uno sgravio Irpef. Il governo Renzi sembra però intenzionato ad assicurare gli sgravi del 2018 nella prossima legge di bilancio triennale, attesa tra un mese. Il ministro dell’Economia Piercarlo Padoan avrà il compito di definirne la portata, verificando la praticabilità con i margini di Bruxelles

Sono esclusi invece i tagli alla Sanità. In visita al San Raffaele di Milano, il premier ha infatti dichiarato: “L’Italia deve smetterla con i tagli lineari. Sulla sanità è evidente che si è tagliato anche troppo” – e ha ricordato che fino a pochi anni fa il Fondo sanitario nazionale era da 106 miliardi, ora è passato a 112.

L'autore: Ilaria Porrone

Classe 1987, vive a Roma. Laureata in Relazioni Internazionali presso l’Università di Roma Tre. Appassionata di storia e comunicazione politica, nel tempo libero è una volontaria della ONG Emergency. Collabora con Termometro Politico dal 2014. Su twitter è @IlariaPorrone
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