Pensioni: Ape con 30 anni di contributi, No della Cgil

Pubblicato il 14 Ottobre 2016 alle 13:26 Autore: Redazione
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Pensioni: Ape con 30 anni di contributi, No della Cgil

Si è tenuto questa mattina a Palazzo Chigi un incontro tra governo e sigle sindacali. All’ordine del giorno le pensioni. Le novità su questo tema riguardano l’Ape agevolata per i disoccupati con 30 anni di contributi alle spalle, e i lavoratori con 35 anni di contributi. Inoltre è stata allargata la categoria dei lavoratori che potranno richiedere l’anticipo pensionistico, includendo i lavoratori impegnati in attività faticose comprese maestre, operai edili, infermieri di sala operatoria, macchinisti e autisti di mezzi pesanti, purché abbiano un reddito inferiore ai 1.350 euro lordi. Così come inserito nella legge di Bilancio.

Pensioni: Ape con 30 anni di contributi, No della Cgil

Per nulla soddisfatta la CGIL che via Twitter attacca il governo: « Il governo Renzi si rimangia la parola: 30 anni di contributi invece di 20 per l’Ape social. Gli antibiotici a Matteo Renzi non fanno effetto».

Il segretario confederale della Uil Domenico Proietti al termine dell’incontro continua invece a chiedere che i livelli minimi siano alzati. Per quanto riguarda i lavoratori precoci, potranno andare in pensione coloro che hanno 12 mesi di contributi versati prima dei 19 anni se disoccupati o se parte delle categorie previste per l’Ape social.

L’Ape entrerà in vigore dal 1° maggio 2017 e molte delle misure legate al “pacchetto pensioni” verranno inglobate dalla legge di Bilancio che comporterà uno stanziamento di 1,5 miliardi per il 2017, e 1,6 per il 2018, per un totale di circa sei miliardi in tre anni. L’ammontare della rata di restituzione del prestito in caso di anticipo pensionistico su base volontaria sarà pari a circa 4,5-4,6% per ogni anno di anticipo sulla pensione. Proietti ha poi spiegato che il governo stanzierà risorse per questa misura alla luce del fatto che il dato del 4,5% annuo non copre il costo degli interessi dell’assicurazione e di una parte del prestito pensionistico, che sarà restituito in 20 anni.

Bankitalia, nel frattempo, annuncia un calo di circa 30 miliardi del debito pubblico italiano nel mese di agosto rispetto ai livelli record del mese precedente, abbassandosi a 2.224,7 miliardi. Il lieve calo, rappresenta pur sempre una notizia positiva per il premier Matteo Renzi alle prese con la legge di Bilancio. Nel suo intervento all’assemblea Anci, il Presidente del Consiglio ha annunciato l’abolizione di Equitalia che sarà assorbita dall’Agenzia delle Entrate, anticipando anche il turnover per infermieri e forze dell’ordine con concorsi pubblici per 10mila posti.

Andrea Ficchì

L'autore: Redazione

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