M5S, Di Battista: ecco il programma dei 5 stelle

Pubblicato il 9 Dicembre 2016 alle 15:38 Autore: Ilaria Porrone
alessandro di battista

M5S, Di Battista: ecco il programma dei 5 stelle

Fisco, migranti, referendum sull’euro: il programma di governo del M5S è pronto. A spiegarlo è Alessandro Di Battista a Die Welt. Intervistato da Costanze Reuscher, Di Battista, una delle figure di spicco del M5S, spiega gli obiettivi dei grillini se eventuali elezioni anticipate dovessero portare al Governo il movimento di Beppe Grillo. Secondo le sue parole, il movimento è pronto a candidarsi con maggiore determinazione rispetto al 2013, dopo aver perso la connotazione anti-sistema di movimento dei “Vaffa”: “non siamo un movimento antipolitico, non siamo un partito di protesta”.

M5S, Di Battista: ecco il programma dei 5 stelle

Basta con l’antipolitica

Anche se la vena polemica di Beppe Grillo non sembra essersi arrestata, Di Battista precisa: “dove sta la differenza tra chi vuole cambiare qualcosa e chi protesta contro le cose che non funzionano? È incredibile: quando i cittadini votano per i potenti, allora è un voto di speranza. Se invece non votano come vorrebbero le élite politiche, si parla di voto di protesta”. E non è stata una campagna di protesta nemmeno quella per il No al referendum del 4 dicembre, ma una campagna – secondo Di Battista – per i diritti costituzionali: “il 60 per cento degli italiani ha votato no. Le forze antipolitiche sono altre”.

Si vota dopo la Consulta

Una protesta contro i partiti politici, che hanno avuto la colpa di formulare “una legge elettorale anticostituzionale, l’Italicum, e hanno bloccato il parlamento con una riforma che i cittadini hanno bocciato”. Una legge con la quale però sarebbero disposti ad andare ad elezioni anticipate: “non vogliamo discutere mesi e mesi con i partiti sulla legge elettorale. Vogliamo una versione di questa legge approvata dalla corte costituzionale, che auspichiamo arrivi in gennaio”. Ma una volta al governo, quali interessi andrebbe a rappresentare il M5S?

Piccole e medie imprese

Di Battista è sicuro: “noi diamo la precedenza alle piccole e medie imprese. Intervenendo in questo ambito la ripresa è assicurata. L’imposizione fiscale deve diminuire. Servono istituti finanziari pubblici che consentano investimenti a favore di queste imprese e il reddito di cittadinanza”. I fondi arriverebbero da una sera lotta alla corruzione, che “secondo le stime della Corte dei conti costa allo Stato 60 miliardi di euro l’anno. Variando i termini di prescrizione, che interrompono migliaia di processi. Ai politici corrotti va impedito di ricandidarsi. Tutto questo porta denaro nelle casse dello Stato: la corruzione triplica i costi delle opere pubbliche”.

Gioco d’azzardo, turismo, enogastronomia 

Non solo lotta alla corruzione: “vogliamo anche aumentare di parecchio le tasse sul gioco d’azzardo, centralizzare la spesa statale, realizzare opere pubbliche funzionali, di dimensioni ridotte rispetto all’Expo o all’Alta Velocità. Vogliamo ridurre i costi della politica, gli stipendi di tutti i parlamentari, anche degli amministratori regionali”. Le strategie per la crescita puntano invece sulla green economy e l’enogastronomia “il nostro petrolio”, così come cultura e turismo.

Euro ed Europa

Sulla crisi bancaria il M5S ha la sua idea: “vogliamo una banca centrale che eserciti una vigilanza reale e non sia controllata dalle banche, come accade in Italia. Vogliamo la divisione tra banche di risparmio e banche d’affari”. Mentre sull’euro le idee sono sempre le stesse: “Euro e Europa non sono la stessa cosa. Noi vogliamo solo che siano gli italiani a decidere sulla moneta”. Ma le conseguenze di una eventuale uscita non sembrano preoccupare il M5S come la possibile permanenza: “Conosco bene quali sono le conseguenze dell’introduzione dell’euro, la perdita di potere d’acquisto, il calo delle retribuzioni, la riduzione della capacità di concorrenza delle imprese, il degrado sociale, la disoccupazione. Se l’Europa non vuole implodere deve accettare che non si può andare avanti così. Nel 2017 ci saranno elezioni importanti. In Francia probabilmente vinceranno i gollisti o Le Pen. In Germania la cancelliera ce la farà anche stavolta, ma i movimenti alternativi, chiamiamoli così, avanzano”.

Migranti

Su questo tema Di Battista sembra avere già una soluzione: “bisogna trovare soluzione ai grandi focolai di crisi internazionali, senza ricorrere alle bombe. I profughi con diritto di asilo devono essere accolti in Europa e distribuiti uniformemente in tutti i paesi membri. Chi è privo di diritto d’asilo in questo momento storico deve essere espulso. Il termine espulsione non deve essere ricondotto alla destra, alla sinistra, o alla xenofobia”. Un programma già definito, soluzioni già in campo. Di Battista e il movimento sembrano essere già pronti alla sfida, almeno sulla carta: “Non abbiamo mai detto che sarà facile governare questo paese”.

L'autore: Ilaria Porrone

Classe 1987, vive a Roma. Laureata in Relazioni Internazionali presso l’Università di Roma Tre. Appassionata di storia e comunicazione politica, nel tempo libero è una volontaria della ONG Emergency. Collabora con Termometro Politico dal 2014. Su twitter è @IlariaPorrone
Tutti gli articoli di Ilaria Porrone →