Sala richiamato da Renzi: torni a fare il sindaco

Pubblicato il 19 Dicembre 2016 alle 17:23 Autore: Ilaria Porrone
elezioni Milano giuseppe sala

Sala richiamato da Renzi: torni a fare il sindaco

Matteo Renzi ‘richiama’ Beppe Sala. L’ex premier, dal palco dell’assemblea del Partito Democratico, ha fatto appello al sindaco di Milano: “comprendiamo la sua amarezza, ma Sala si rimetta a fare ciò che i cittadini di Milano gli hanno chiesto di fare” – e ha aggiunto: “i nostri sindaci saranno valorizzati – dice anche Renzi – i nostri sono i migliori d’Italia, anche vista la concorrenza”. Sala si è autosospeso dalla carica di sindaco del capoluogo lombardo dopo essere stato iscritto nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta “Piastra dei servizi”, per fatti avvenuti nel periodo in cui Sala è stato Commissario Expo.

Sala richiamato da Renzi: torni a fare il sindaco

Quello di domenica dall’assemblea democratica è solo l’ultimo degli appelli fatti a Sala per ritornare ad occupare il suo posto a Palazzo Marino. Nella lettera, i 140 sindaci hanno espresso la propria posizione, chiedendo a Sala di ritornare al più presto alle sue funzioni: “Milano, come qualunque città ha bisogno del suo sindaco. Sala ha appreso (dalla stampa!) che la richiesta di proscioglimento avanzata dalla Procura non è stata accolta e che le indagini continuano. Rispettiamo sempre le decisioni della magistratura, anche quando non appaiono convincenti. Tuttavia – si legge nella lettera  – se passa il messaggio che, di fronte al semplice avvio di una indagine, all’iscrizione nel registro degli indagati, un amministratore è gravemente indebolito nell’esercizio delle sue funzioni, si determinano gravi conseguenze”.

Contrario alla scelta di Sala anche Roberto Maroni, governatore della Lombardia. La sua visione è più critica: “Sala ha sbagliato, torni a lavorare, la sua è una scelta sbagliata” – ha affermato Maroni, anche lui sotto processo con l’accusa di aver fatto pressioni su Expo per favore due sue collaboratrici: “il mio processo è in corso – ha spiega Maroni a Repubblica – ma ho reagito come si deve reagire sapendo di essere totalmente estranei a una vicenda che definisco surreale. La presunzione di innocenza è sancita dalla Costituzione. Non c’è motivo di sospendersi o di tenere una posizione del genere”. Ciò che preoccupa Maroni sono anche le numerose questioni aperte  Teme un eventuale paralisi anche il presidente della Lombardia, Roberto Maroni, preoccupato per le questioni aperte, come la fusione tra Trenord e Atm, quella tra la Sea e la Sacbo per la creazione di un sistema aeroportuale lombardo e sul progetto del tecnopolo per il post Expo.

Attacca invece Matteo Salvini, segretario della Lega Nord: “Milano non può permettersi di rimanere bloccata per settimane. Quando il bimbo Sala avrà deciso cosa farà da grande, vedremo”. Duro anche l’avversario come candidato sindaco di Sala, Stefano Parisi, che considera l’autosospensione “non solo un segno di forte mancanza di rispetto verso i milanesi”, ma anche una sorta di “ricatto verso gli inquirenti”.

Nei prossimi giorni si capirà se Sala tornerà a Palazzo Marino. I legali del primo cittadino inizieranno infatti a prendere contatti con la Procura per capire il quadro delle accuse. “Il sindaco è tranquillo, l’ho trovato tranquillo, al lavoro, sta utilizzando questo tempo di sospensione per approfondire le questioni che gli sono state poste” – ha conferma la sua vice Anna Scavuzzo in occasione di una manifestazione per la ricerca scientifica, e ha aggiunto: “è molto attento a quello che sta avvenendo in città, per cui sente comunque la responsabilità di seguire le attività di una città che non ha certamente abbandonato”.

L'autore: Ilaria Porrone

Classe 1987, vive a Roma. Laureata in Relazioni Internazionali presso l’Università di Roma Tre. Appassionata di storia e comunicazione politica, nel tempo libero è una volontaria della ONG Emergency. Collabora con Termometro Politico dal 2014. Su twitter è @IlariaPorrone
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