Berlino: morta ragazza italiana, attentatore in fuga

Pubblicato il 20 Dicembre 2016 alle 10:51 Autore: Alessandro Faggiano
attentato berlino

Aggiornamenti sull’attentato a un mercato natalizio di Berlino a cura della Redazione di TP

Aggiornamenti 22/12:

16.00 La prima foto, diffusa dalla rivista Bild, del 24enne tunisino Anis Amri: potrebbe essere l’autore della strage di Berlino

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14.45 È stata accertata la morte della giovane ragazza italiana Fabrizia Di Lorenzo, rimasta vittima nell’attentato della scorsa sera. All’interno dell’abitacolo sono stati rinvenuti i documenti di un tunisino di 21 anni. Tuttavia, la polizia crede che sia un documento contraffatto e che l’attentatore abbia ancora a disposizione una decina di passaporti falsi. Secondo la ricostruzione dell’incidente, il conducente del veicolo (Lukaz Urban) rimasto vittima dell’attentatore avrebbe provato in tutti i modi a fermare il terrorista, pagando con la sua stessa vita.

9.00 ISIS rivendica attentato. Il terrorista è a piede libero, armato ed estremamente pericoloso

L’ISIS ha rivendicato l’attentato attraverso il canale Amaq, assicurando che sia stato un attacco contro la coalizione internazionale. Come avevamo già supposto nella giornata di ieri, il simbolismo della folle corsa di un camion su un mercatino natalizio nei pressi della Porta di Brandeburgo faceva pensare ad un attacco di matrice fondamentalista. Il Ministero degli Interni conferma che si tratta di attentato e che, per ora, il terrorista è a piede libero. Rilasciato il giovane pakistano richiedente asilo, che nulla aveva a che fare con la prima strage fondamentalista su territorio tedesco. Massima allerta per la polizia di confine. Si teme che l’attentatore possa sfuggire ai radar e colpire ancora, in un altro Stato dell’Unione.

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Corsa della morte a Berlino: dove fa più male. Il simbolismo della follia

 

Aggiornamento 21/12, 15.30 La polizia della capitale tedesca ha dichiarato che l’uomo tratto in arresto in seguito all’attacco di ieri potrebbe non essere “la persona giusta”

Ancora non si può stabilire con assoluta certezza se i fatti di Berlino possano essere ricollegati alla matrice del fondamentalismo islamico. I “forse” e i “però” sono ancora dei must, ed è impossibile sottrarsi a un dubbio doveroso. È stato un attacco direttamente collegato alla riconquista di Aleppo, da parte della Russia e di Assad? Era già pianificato da tempo o è stata una follia poco meditata? Tuttora sono domande a cui non è possibile rispondere con assoluta certezza. C’è, però, un elemento fisso nella matrice di questi attentati – o atti di follia -. Il simbolismo che li permea.

Dal luogo in cui si svolgono, agli eventi e manifestazioni, fino alla data. Anche in questo caso, la vicinanza a un monumento di alto carattere simbolico per l’Europa moderna, a poche centinaia di metri dalla Porta di Brandeburgo. Il mezzo della strage è un camion: impossibile non ricordare la mattanza della Promenade di Nizza, nel giorno della commemorazione della presa della Bastiglia. Anche in quel caso, un evento di giubilo si trasforma in una sequela di immagini strazianti, raggelanti. E infine, come per il 14 luglio (data chiave per lo sviluppo dell’Europa contemporanea fondata nell’ideologia liberale) anche il 19 dicembre – a ridosso del Natale, massima festività per il cattolicesimo – è una data ad alto carattere simbolico. E proprio lì, nella Breitscheidplatz, i mercatini natalizi più famosi della Germania rallegravano i cuori dei turisti e dei residenti. si Insomma: se di follia si tratta, gli elementi tipici dell’attentato sono tutti presenti.

Strage Berlino: cosa sappiamo, cosa succederà

Sono almeno 12 le persone rimaste uccise dalla folle corsa nei mercatini di Breitscheidplatz. Si contano anche una cinquantina di feriti. Il numero di vittime potrebbe ascendere nelle prossime ore. Secondo le fonti tedesche, il conduttore del camion è stato identificato come un giovane pakistano di 23 anni. Uno dei tanti richiedenti asilo, arrivato attraverso la rotta balcanica. Il camion sembra essere stato rubato a un cittadino polacco, in vacanza nei pressi di Berlino. Le generalità dell’omicida fomentano ancor di più il discorso razzista, xenofobo e di chiusura delle frontiere. Le destre reazionarie d’Europa sono pronte a sfruttare la tragica occasione e cogliere la palla al balzo. Dall’immancabile commento di Salvini, al capogruppo di Forza Italia, Renato Brunetta, fino a Raffaelle Fitto (che parla di guerra dichiarata).

Anche il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump (fresco di nomina ufficiale, dopo aver superato lo ‘scoglio’ delle possibili defezioni dei grandi elettori) parla apertamente di attentato (o meglio, attentati) terroristici.

La destra reazionaria continua a prendere forza da tragici eventi come quelli di ieri. Una giornata nera, condita anche dall’uccisione dell’ambasciatore russo in Turchia per mano di un giovane poliziotto 22enne. La paura di un fine anno rosso sangue si fa sempre più consistente e reale. Le principali capitali europee sono in allerta e da Parigi a Roma, passando per Londra e Madrid, le misure di sicurezza vengono prontamente intensificate. Basterà per evitare il prolungarsi di questa lunga scia di sangue e terrore, che segue l’Europa da almeno due anni?

Alessandro Faggiano

Twitter: @AlessFaggiano

L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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