Governo, Gentiloni conferma Del Sette (nonostante l’indagine su Consip)

Pubblicato il 15 Gennaio 2017 alle 12:51 Autore: Giacomo Salvini
conferma del sette carabinieri

Governo, Gentiloni conferma Del Sette (nonostante l’indagine su Consip)

Alla fine Tullio Del Sette è stato riconfermato, per un altro anno, come Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri. La proroga è stata confermata ieri dal Consiglio dei Ministri convocato insolitamente di sabato dopo l’intervento di angioplastica a cui si è dovuto sottoporre nei giorni scorsi il premier Paolo Gentiloni. La nomina sarebbe dovuta arrivare nella riunione del 22 dicembre scorso ma le notizie di stampa di un’indagine a suo carico avevano fatto slittare la decisione. Fino a ieri. Tullo Del Sette infatti, come ha riportato prima di natale il Fatto Quotidiano, è indagato dalla Procura di Roma per favoreggiamento e rivelazione di segreto istruttorio nell’ambito dell’inchiesta sulla corruzione in Consip, la centrale degli acquisti della Pubblica Amministrazione.

Insieme a Del Sette risulta indagato anche il Ministro dello Sport, Luca Lotti. Entrambi sono stati sentiti dai magistrati (Del Sette a Napoli e Lotti a Roma), per “chiarire tutto” sull’indagine riguardante un appalto da 2,7 miliardi che rivelerebbe una serie di soffiate pervenute all’amministratore delegato di Consip, Luigi Marroni, che avrebbe poi fatto bonificare il suo ufficio dalle cimici.

Conferma Del Sette: l’indagine delle Procure di Roma e Napoli

Il principale accusatore di Lotti e Del Sette sarebbe proprio Marroni che, sempre secondo il Fatto Quotidiano, avrebbe rivelato ai magistrati i nomi delle “talpe”: Luca Lotti, il comandante dei carabinieri della Toscana Emanuele Saltalamacchia e il Presidente di Consip, Luigi Ferrara, che (a suo dire) lo avrebbe saputo da Del Sette. Le indagini dei pm di Napoli e Roma (a cui spetta una parte dell’inchiesta per competenza territoriale) ruota tutta intorno a queste accuse che, però, potrebbero rivelarsi tutte calunnie per colpire l’inner circle renziano. E proprio stamani, nell’intervista pubblicata da Repubblica, l’ex premier Matteo Renzi ha difeso sia Lotti che Del Sette: “Non ho alcun dubbio sulla totale correttezza dei carabinieri e dei membri del governo in questa vicenda. La mia linea è sempre una sola: si vada a sentenza. Noi chiediamo ai giudici di fare presto, sempre”.

Il Comandante generale dell’Arma dei Carabinieri si era recato spontaneamente dai pm napoletani il 23 dicembre scorso per “chiarire l’infondatezza” delle notizie sul suo conto, a suo dire “gravemente lesive della sua dignità”. Ieri, è arrivata l’ufficializzazione della proroga: Del Sette rimarrà al suo posto fino al 15 gennaio 2018. Era stato nominato, per due anni, dal Presidente del Consiglio Renzi nel dicembre 2014. Rimarranno in carica più a lungo il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Claudio Graziano (22 novembre 2018) e il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Danilo Errico (25 febbraio 2018).

Conferma Del Sette, proteste dai 5 Stelle

La decisione, seppur attesa, del governo ha fatto balzare in piedi i parlamentari del Movimento 5 Stelle che hanno chiesto subito la revoca della nomina, definita “sconcertante” anche per il raggiungimento dei 65 anni – limite previsto dalla Legge Madia per andare in pensione senza proroghe. “Ci domandiamo come sia possibile che ad un soggetto in pensione, non più in possesso dei requisiti previsti dalle legge e per di più indagato venga prorogata la nomina a Comandante dell’Arma dei Carabinieri” si legge nella nota congiunta dei parlamentari grillini componenti delle Commissioni Difesa di Camera e Senato.

Giacomo Salvini

Twitter @salvini_giacomo

L'autore: Giacomo Salvini

Studente di Scienze Politiche alla Cesare Alfieri di Firenze. 20 anni, nato a Livorno. Mi occupo di politica e tutto ciò che ci gira intorno. Collaboro con Termometro Politico dal 2013. Su Twitter @salvini_giacomo
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