Legge elettorale: Consulta boccia il ballottaggio, salvo il premio di maggioranza

Pubblicato il 25 Gennaio 2017 alle 00:01 Autore: Alessandro Faggiano
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Consulta Italicum: il LIVE della sentenza sulla legge elettorale

Termometro Politico seguirà in diretta tutti gli sviluppi sulla decisione della Corte Costituzionale, che si accinge a deliberare sull’italicum. Ballottaggio, premio di maggioranza e preferenze sono i tre grandi lemmi su cui dovrà esprimersi. Vi aggiorneremo con tutte le novità e le dichiarazioni più importanti della giornata.

LIVE.

25 gennaio

18.55  Forza Italia è l’unico tra i maggiori partiti a non spingere per andare ad elezioni subito. “La decisione della Corte costituzionale in merito all’Italicum cancella definitivamente il ballottaggio, bandiera di Renzi e del renzismo. Aveva ragione il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: la totale difformità tra il sistema elettorale della Camera dei deputati e quello del Senato necessita un deciso intervento parlamentare per armonizzare i due sistemi di voto”.

18.44 Anche la leader di Fratelli d’Italia-An, Giorgia Meloni, chiedi andare al voto subito. “Ora che abbiamo anche una legge elettorale non ci sono più scuse: sabato 28 gennaio tutti in piazza a Roma per chiedere elezioni subito”.

18.23 Il leader della Lega Matteo Salvini lancia su twitter l’hashtag #VOTOSUBITO. “Legge elettorale subito applicabile, dice la Consulta. Non ci sono più scuse: parola agli italiani!! Se sei d’accordo, rilancia #VOTOSUBITO”. A SkyTg24, il segretario del Carroccio propone il 23 aprile come possibile data per le elezioni politiche.

18.11 Beppe Grillo sul suo blog in un post dal titolo “Habemus Legalicum” chiede di andare al voto subito. “La corte costituzionale ha tolto il ballottaggio, ma ha lasciato il premio di maggioranza alla lista al 40%. Questo è il nostro obbiettivo per poter governare. Ci presenteremo agli elettori come sempre senza fare alleanze con nessuno”

18.05 Matteo Renzi è molto “soddisfatto” per l’esito della sentenza della Consulta che, ha spiegato ai suoi, a quanto apprende l’ANSA, conferma l’impianto dell’Italicum togliendo solo il ballottaggio. “Basta melina, il Pd è per il Mattarellum, i partiti dicano subito se vogliono il confronto. Altrimenti la strada è il voto”, è la linea che il leader dem avrebbe indicato ai suoi.

17.35 “Un buon risultato anche se si poteva fare di più”. Questo, da Torino, il commento ‘a caldo’ di Roberto Lamacchia, uno degli avvocati del comitato che ha convinto il tribunale del capoluogo piemontese a rivolgersi alla Corte Costituzionale per un vaglio dell’Italicum. “Ha prevalso – spiega Lamacchia – il concetto del valore della rappresentanza dei cittadini e l’importanza del loro voto. Forse si è persa l’occasione per affossare definitivamente una legge che a nostro avviso era antidemocratica. Ma tutto sommato è un risultato positivo”

17.29 Il direttore del Tg La7, Enrico Mentana, commenta così su Facebook la sentenza della Consulta: “Siamo tornati al proporzionale. Era molto meglio il Mattarellum”

17.00 La Consulta boccia il ballottaggio e salva premio di maggioranza. “La legge elettorale è suscettibile di immediata applicazione”. La Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima la disposizione dell’Italicum che consentiva al capolista eletto in più collegi di scegliere a sua discrezione il proprio collegio d’elezione.

16.08 “La sentenza della Consulta sull’Italicum? Secondo me sarà un parziale annullamento. Forse il ritardo è da interpretare come una cosa importante, perchè indica che questa non è una sceneggiata ma che si sta riflettendo molto seriamente”. A dirlo ad Un Giorno da Pecora è l’avvocato Lorenzo Acquarone, tra coloro che stanno difendendo l’anticostituzionalità della legge elettorale.

13.35 Fumata grigia della Consulta. Si va in pausa pranzo senza avere ancora un verdetto, atteso presumibilmente per il pomeriggio.

13.15 A momenti dovrebbe giungere il verdetto della Consulta. Nel frattempo, in una intervista rilasciata a Sky tg24, Fico (M5S) ha affermato di voler andare al voto subito dopo il verdetto, prevedibilmente con il Consultellum.


24 gennaio

17.50 La sentenza sull’Italicum è stata rinviata a domani. La decisione dovrebbe essere resa nota in tarda mattinata (13- 13.30). Lo ha comunicato il segretario generale della Corte Carlo Visconti al termine dell’udienza pubblica e poco dopo l’inizio della Camera di Consiglio che si aggiornerà a domani

16.49 La seduta è finita. Siamo in attesa della decisione finale

12.55 Si sospende l’udienza pubblica. Tutti gli oratori hanno espresso la propria posizione sui criteri di incostituzionalità dell’italicum.  Vari i richiami del presidente Grossi. La Corte si aggiorna alle ore 16:00.

11.35 Parola agli oratori. Il presidente della Corte, Paolo Grossi, richiama al rispetto dei tempi imposti.

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10.05 La prima relazione di Zanon prevista per le 10:45. Si ipotizza la sentenza in serata.

9.30 La seduta è ufficialmente aperta.

 

Consulta, oggi la decisione sulla legge elettorale

Arrivò il giorno. Oggi, 24 gennaio, la Corte Costituzionale si esprime sui criteri di costituzionalità dell’italicum. In gioco ci sono le preferenze, il ballottaggio e il premio di maggioranza. Il verdetto della Consulta segna la fine di un periodo di transizione iniziato dopo la debacle di Renzi del 4 dicembre. Il fiorentino si ritirò, pochi giorni dopo (dopo l’approvazione del bilancio e le dimissioni in contumacia), a Pontassieve, lasciando campo libero al ‘Gentiloni traghettatore’. Un mese di governo fotocopia trascorso senza grandi sussulti, consci dell’importanza che avrebbe rivestito la decisione della Consulta.

Consulta italicum: la Corte Costituzionale si esprime sulla legge elettorale

Da oggi si apre un nuovo capitolo, che ci porterà nella fase più intensa della conclusione di questa legislatura. L’esecutivo Gentiloni prova a resistere e le prime schermaglie con Renzi si sono palesate negli ultimissimi giorni. L’ex premier sa che dovrà tornare quanto prima alle urne per evitare di perdere ulteriori alleati importanti. Ma le strategie passano necessariamente dal verdetto della Consulta. Dopo ciò, ci si avvierà rapidamente verso la fine della XVII legislatura della Repubblica. L’ultima tappa importante è il G7 di Taormina. Tuttavia, l’evento in sé non sposterà nessun equilibrio interno: non potrà provocare nessuno shock importante come questo che darà, entro oggi, la Corte Costituzionale.

Consulta Italicum: temi al vaglio e possibili conseguenze

Ogni componente sottoposta a verifica può indirizzare le successive mosse di partito. Ognuno di questi elementi è stato criticato, anche se non in egual modo dalle fazioni politiche. Per esempio, il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, rifiuta le liste aperte, definendo le preferenze come “il peggior strumento per garantire l’effettiva rappresentatività”. Dell’avviso esattamente opposto è il Movimento 5 Stelle, che vede proprio nella limitazione alle preferenze il gran errore genetico dell’Italicum. La maggior parte delle forze politiche sembra propendere per il proporzionale. Tuttavia, la maggioranza PD continua a preferire un sistema maggioritario.

Ciò che potrà influire maggiormente nello sviluppo di una nuova legge elettorale, a partire dal Consultellum, dovrebbe essere il responso su ballottaggio e premio di maggioranza. Senza uno dei due, la necessità di accordi a posteriori sembra inevitabile. A costo di una minor governabilità, si concede maggior rappresentatività. Il delicato equilibrio tra i due elementi dovrà essere necessariamente ripreso dal Parlamento (che, con buona probabilità, manderà in pensione il Consultellum nel giro di pochi mesi).

 

L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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