Cantone: “Sì al ritorno di una norma sul falso in bilancio”

Pubblicato il 18 Giugno 2014 alle 11:38 Autore: Carmela Adinolfi
magistrato cantone

Favorevole “al ritorno di una norma sul falso in bilancio che abbia un senso”. Ha esordito così il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffale Cantone, nel corso di un’audizione davanti alla commissione Ambiente della Camera. Al centro dell’incontro la la normativa sugli appalti pubblici in vista del recepimento delle direttive europee. Cantone ha auspicato la reintroduzione del reato di falso in bilancio, invitando ad una lunga riflessione.

Non un provvedimento d’urgenza dunque: la materia è difficile e deve essere trattata con un disegno di legge ad hoc. “Nel decreto legge non c’è un intervento penale sugli aspetti dell’anticorruzione. Non ci sono interventi sul falso in bilancio, sulla rescrizione – ha spiegato Cantone – non é affrontato il tema penale ma lo condivido”. “Sono convinto che la legge sulla corruzione vada modificata e implementata, ma è una materia da affrontare non con un dl, ma con calma” . E sull’autoriciclaggio, l’ex magistrato anti-camorra aggiunge: “non è una norma salvifica” infatti “sarebbe opportuna una norma specifica – spiega Cantone – e non il suo inserimento in un decreto onnicomprensivo“. 

raffaele cantone anticorruzione

Nel corso dell’audizione, Cantone ha poi sottolineato l’inadeguatezza dell’attuale norma sugli appalti pubblici: “La legislazione troppo dettagliata sugli appalti pubblici è fallita. Le capacità tecniche che ci sono dietro questa legge rappresentano uno strumento molto utile soltanto per i grandi gruppi. Forse si potrebbe pensare ad uno strumento più agile” ha continuato il presidente dell’Anac. “La legge sugli appalti del 2006 è di difficilissima interpretazione e applicazione” ha spiegato Cantone in commissione annunciando che “il decreto legge sulla Pa, con le nuove norme sugli appalti pubblici sarà pubblicato probabilmente tra oggi e domani”.

Nel testo del provvedimento, significative novità come la norma che prevede che tutte le varianti di un appalto vengano comunicate e inviate all’Anac. Sono le modifiche ai progetti, infatti, il vero cuore del problema per la corruzione negli appalti pubblici. Infine, Cantone si è detto soddisfatto dell’azione del governo che con l’attuale assetto dell’Anac ha dato vita ad un istituto con “significativi poteri di controllo”.

Carmela Adinolfi

L'autore: Carmela Adinolfi

Classe '89. Una laurea triennale in comunicazione e una specializzazione in Semiotica all'Alma Mater Studiorum. Da Salerno a Perugia, passando per Bologna. Esperta in comunicazione politica, ha approfondito l'ascesa al potere di Matteo Renzi. Interessi: dal marketing alla comunicazione politica fino alle nuove forme di giornalismo digitale. Scrive per Termometro Politico e si allena per diventare giornalista.
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