Mappe del mondo: l’urbanizzazione e le città globali

Pubblicato il 18 Febbraio 2017 alle 00:00 Autore: Alessandro Faggiano
mappe centro periferia

Mappe del mondo: l’urbanizzazione e le città globali 

Uno dei principali effetti della globalizzazione – tra quelli che abbiamo già descritto in molti altri articoli – è il processo di concentrazione della popolazione nelle grandi metropoli (o megalopoli). Sono le città globali, che accolgono sempre più persone fisiche e giuridiche. Questo processo di spopolamento delle campagne (o zone rurali) è pertanto figlio del cambio del modello produttivo ed economico. Nei paesi del centro del sistema-mondo, l’economia si fonda prevalentemente sul terziario, sui servizi finanziari e bancari. Per i paesi della periferia economica del sistema, invece, agricoltura e produzione industriale continuano ad essere il motore trainante. Tranne per rari casi (come quello del Brasile, che vede una concentrazione elevatissima nelle grandi metropoli del Paese, nonostante una economia fondata prevalentemente sull’industria), la posizione all’interno del sistema-mondo ha effetti diretti sullo spopolamento delle zone rurali.

Mappe del mondo: l’urbanizzazione e le città globali

La quasi totalità dei paesi del centro o semi-periferici vedono una concentrazione della popolazione nelle città dal 70% in su. Non è, però, il caso dell’Italia, che rientra nella fascia tra 60% e 69%, segno dell’importanza dei paesi e dell’immensità di frazioni dei comuni italiani. Un po’ a sorpresa, la popolazione dei paesi dell’America Latina si concentra prevalentemente nella città (Brasile e Argentina presentano un livello estremamente elevato di urbanizzazione). In questo caso, sono le singole capitali che trascinano la percentuale. Il caso più emblematico è quello di Lima, capitale del Perú, che supera i 9 milioni di abitanti (a fronte dei 31 milioni totali del Paese). Dall’altro lato dell’Oceano, sponda del Pacifico, solo il Giappone raggiunge una concentrazione urbana così alta.

Mappe del mondo: Africa e Asia prevalentemente rurali

Fatta eccezione per il Giappone, la maggior parte degli Stati asiatici presenta una distribuzione abbastanza equa tra zone rurali e urbane. La Cina, per esempio, si piazza nella fascia tra 50% e 59%. Risalta il dato dell’India, che mostra una maggior presenza nelle zone rurali piuttosto che nelle megalopoli (come Bombay e Nuova Delhi).

La maggior parte dei paesi africani vedono una elevata concentrazione nelle zone rurali, dovuto – in buona parte – all’assenza di grande metropoli e al modello economico e produttivo. Solo alcuni paesi del Golfo, distaccabili per la ricchezza derivata dalle materie prime, presentano alti livelli di concentrazione nelle città, in vere e proprie oasi urbane nel deserto

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L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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