Sondaggi elettorali Ipsos: la nuova forza di sinistra potrebbe superare il 9%

Pubblicato il 25 Febbraio 2017 alle 17:20 Autore: Guglielmo Sano
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Sondaggi elettorali Ipsos: la nuova forza di sinistra potrebbe superare il 9%

Secondo l’ultima rilevazione di Ipsos per il Corriere della Sera, sono ben pochi gli italiani a pensare che la scissione del Partito Democratico rafforzerà Renzi. Infatti, per il 58% degli intervistati dall’istituto, alla fine della settimana più difficile mai affrontata dal Pd, l’ex premier si ritroverà più debole e con in mano un partito tutt’altro che coeso. Tale opinione, tra l’altro, è largamente condivisa degli elettori Dem. Solo 1 su 3 è di parere contrario.

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Sondaggi elettorali Ipsos: la nuova forza di sinistra potrebbe superare il 9%

Solo il 23% del campione pensa che la radice della scissione sia rintracciabile sul piano delle divergenti visioni politico-programmatiche. Infatti, il 64% di coloro a cui Ipsos ha posto il quesito non ha avuto dubbi nel rispondere: si è trattato di uno scontro “personalistico”. La percentuale sale fino all’80% tra chi vota il Pd. Detto questo, buona parte dell’elettorato Dem chiede alla nuova forza di sostenere il governo. In generale, però, è il fronte di chi sarebbe d’accordo con un rottura totale coi Dem a prevalere.

Capitolo intenzioni di voto. Anche se diminuisce la percentuale di coloro che assicurano di voler votare la nuova forza di sinistra rispetto alla settimana scorsa, analizza Nando Pagnoncelli, Ad di Ipsos, “cresce invece la quota dell’elettorato potenziale (orientati a votarla ma al momento indecisi) che raggiunge il 3% (4,5% sui validi). Nel complesso, quindi, un bacino elettorale pari al 6,3%, con un peso del 9,3% sui voti validi, se tutti i potenziali indecisi si trasformassero in voti”.

Pur sottolineando come, in assenza di notizie su programma, leadership e alleanze, si possa esclusivamente fare ipotesi, sempre Pagnoncelli fa notare che “poco più di un terzo del bacino potenziale proviene dal Pd, un po’ meno di un terzo dall’astensione e il resto dalle liste di sinistra e dal Movimento 5 Stelle. Tra i segmenti sociali una maggiore attenzione si registra tra i ceti medi impiegatizi, gli insegnanti e i pensionati ma anche tra le persone meno scolarizzate, tra i residenti nei piccoli e medi centri e, com’era lecito attendersi, nell’area del Centro nord (le regioni «rosse»). Si tratta di un profilo composito nel quale si ritrovano i tratti di un elettorato nostalgico di un partito di sinistra, senza dubbio a disagio con la svolta impressa dalla segreteria di Renzi in termini di priorità, di proposte politiche e di stile di leadership”.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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