Economia Italia: nella moda Italia batte Francia 2 a 1

Pubblicato il 1 Marzo 2017 alle 15:07 Autore: Camilla Ferrandi
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Economia Italia: nella moda Italia batte Francia 2 a 1

Uscita nei giorni scorsi l’indagine annuale (riferita all’anno 2015) sui principali gruppi della moda in Italia firmata da R&S Mediobanca. Questa confronta le quindici maggiori aziende di moda con sede nel nostro paese e le quindici maggiori aziende di moda in territorio francese. Tre le misure considerate per lo studio comparato: il fatturato, la liquidità e la redditività.

Economia Italia: il fatturato delle aziende di moda

Per quanto riguarda il fatturato, nel 2015 le quindici maggiori aziende di moda in Italia fatturano, complessivamente, 30,3 miliardi di euro, con un incremento, rispetto al 2014, di 8,9 punti percentuali. Al primo posto della top list troviamo Luxottica con 8,8 miliardi di euro. Seguono Prada (3,5 miliardi) e Armani (2,65 miliardi). In fondo alla classifica Moncler, con un fatturato pari a 880 milioni di euro.

Confrontando i dati 2015 con quelli del 2014, è Valentino a crescere di più in termini di fatturato. In valori percentuali, si aggiudica il primo posto con un più 102 per cento. Al secondo posto troviamo Moncler. Nonostante sia in fondo alla classifica “fatturato 2015”, aumenta il proprio fatturato di 72 punti percentuali rispetto al 2014. Tra le top 15 aziende di moda in territorio italiano, nel 2015 solo Benetton riduce il proprio fatturato rispetto all’anno precedente (-26%).

Sul fronte francese, è Christian Dior-Lvmh a guidare la top 15, con un fatturato pari a 35 miliardi di euro, che si riducono a 11,67 se si considerano solo i “prodotti moda”. A seguire Kering, con 11,58 miliardi di fatturato, ed Essilor (6,7 miliardi). Quest’ultima sta preparando il suo matrimonio con l’italiana Luxottica che trasferirà, così, la sua sede legale in Francia, il che causerà indubbi cambiamenti all’interno di queste classifiche nei prossimi anni.

Economia Italia: aziende italiane più liquide e meno indebitate

Partendo dai dati raccolti R&S Mediobanca per l’indagine, tra cui il fatturato, la stessa ha calcolato numerosi indici per rendere possibile il confronto tra le migliori aziende italiane e francesi del 2015.

Il confronto dei rapporti debiti finanziari/patrimonio netto, che misura la capitalizzazione delle aziende, mostra che è l’Italia ad avere aziende più capitalizzate, con un rapporto 21,7 contro il 39,8 di quelle francesi. Le aziende del lusso italiane sono, inoltre, molto più liquide di quelle francesi, con un rapporto tra liquidità e debiti finanziari pari a 115 contro il 36,6 del campione d’Oltralpe. L’azienda con liquidità maggiore è l’italiana Armani. Alla fine del 2015 teneva in cassa circa 642 milioni a fronte di debiti sostanzialmente pari a zero. Una maggiore liquidità, però, non rappresenta necessariamente un vantaggio.

Questa, infatti, potrebbe indicare la minore capacità di investimento delle aziende di moda italiane rispetto a quelle francesi. “L’abbondanza di liquidità delle italiane potrebbe essere da attribuire a un atteggiamento più prudente, magari in attesa di cogliere future occasioni”, sottolinea Nadia Portioli di R&S Mediobanca. Tuttavia, commenta Gabriele Barbaresco, direttore dell’area studi Mediobanca, “tanta liquidità in cassa può anche attirare eventuali compratori”.

Economia Italia: aziende francesi più redditizie

Infine, l’indagine condotta da R&S Mediobanca rileva che la Francia sta avanti all’Italia se si guarda alla redditività delle aziende considerate. Il rapporto tra il margine operativo netto e il fatturato (ebit margin) delle aziende di moda francesi supera quello delle medesime aziende italiane di 5,8 punti percentuali (17,8% contro 12%), che risultano così più redditizie.

“Le aziende della moda italiane – conclude Portioli di R&S Mediobanca – sono più liquide e meno indebitate, ma quelle francesi sono più redditizie. Se fosse una partita, potremmo affermare che l’Italia batte la Francia 2 a 1”.

Come sottolineato sopra, la maggiore liquidità delle aziende di moda italiane le rende maggiormente attrattive agli occhi di eventuali compratori esteri. E magari proprio francesi, come è successo per Luxottica. Dovremo dunque aspettare le prossime indagini annuali ad opera di R&S Mediobanca per poter fare un’analisi comparata diacronica tra le due realtà della moda. Ad oggi “l’Italia batte la Francia 2 a 1”. Il che, nei prossimi anni, potrebbe rivelarsi una “vittoria mutilata”.

L'autore: Camilla Ferrandi

Nata nel 1989 a Grosseto. Laureata magistrale in Scienze della Politica e dei Processi Decisionali presso la Cesare Alfieri di Firenze e con un Master in Istituzioni Parlamentari per consulenti d'assemblea conseguito a La Sapienza. Appassionata di politica interna, collaboro con Termometro Politico dal 2016.
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