Elezioni Francia: l’analisi dei risultati per autoposizionamento ideologico

Pubblicato il 26 Aprile 2017 alle 12:55 Autore: Alessandro Faggiano
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Elezioni Francia, l’analisi dei risultati per autoposizionamento ideologico

Archiviato il primo turno delle presidenziali francesi – che ha eliminato nove candidati su undici – si passa all’analisi delle possibili chiavi di volta del ballottaggio. La sfida tra Macrón e Le Pen sembra destinata a favorire il primo, l’ideale candidato di centro per agglutinare l’elettorato tradizionale sulla figura del giovane ex banchiere. Marine Le Pen parte da underdog e lo sa benissimo: proprio per questo, si sta giocando le prime carte in maniera audace. In primis, ha lasciato la presidenza del Front Nacional per dedicarsi interamente alla campagna. La figlia di Jean Marie Le Pen sa di dover catturare l’attenzione dell’elettorato di Melenchón e, in parte, di Fillon. Ecco, allora, una grafica di grande interesse sul voto a partire dall’autoposizionamento ideologico.

Elezioni Francia, l’analisi dei risultati per posizionamento ideologico: da sinistra verso il centro

L’istituto autore dell’ultimo sondaggio pre-elettorale è Ipsos France. Un sondaggio con domanda sul proprio posizionamento politico e candidato preferito. Vediamo, allora, come la gran maggioranza di coloro che si definiscono decisamente a sinistra abbia votato Melenchón (il 72%). La stessa Marine Le Pen è preferita da un 9% dell’elettorato di sinistra ‘radicale’, una percentuale decisamente maggiore rispetto a quella del suo diretto rivale, Emmanuel Macrón. Andando da sinistra verso il centro, notiamo come il valore di Melenchón si mantiene decisamente elevato e sempre superiore al suo diretto avversario socialista, Benoit Hamón. Tuttavia, per coloro che si identificano con il centro-sinistra, è Macrón a farla da padrone. Il liberale del partito personale En Marche! prende il 47% dei consensi per quella fascia elettorale.

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Elezioni Francia, l’analisi dei risultati per posizionamento ideologico: dal centro verso destra

L’elettorato che si definisce di centro è quasi completamente a favore di Macrón. Per lui arriva il 60% dei consensi. Caso diverso quando andiamo dal centrodestra fino all’estrema destra. Fillon, infatti, è riuscito a mantenere un risultato notevole nella sfera d’influenza del partito conservatore tradizionale; è lui il candidato preferito tra chi si considera di centrodestra o di destra. Proprio per quest’ultimo caso, si nota come la candidatura centrista abbia avuto poco appeal. Se il 66% dell’elettorato autoposizionato a destra si schiera con Fillon, ben un 24% sceglie la Le Pen; appena un 5% sceglie Macrón. Nonostante l’endorsement immediato di Fillon a Macrón, la maggior tendenza della destra conservatrice verso Le Pen potrà essere determinante. Proprio l’ex presidente del Front Nacional ottiene l’80% dei consensi dalla fascia d’elettorato posizionato più a destra della destra.

Elezioni Francia, l’analisi dei risultati: i post-ideologici preferiscono Le Pen

La gran parte degli elettori che non si definiscono né di sinistra né di destra hanno votato per Le Pen e, in minor misura, per Melenchón e Macrón. Proprio il gran numero di elettorato dis-ideologizzato post-ideologico può muovere gli equilibri nel ballottaggio da celebrare il 7 maggio. Le scelte tradizionali dei successori di Hollande e Sarkozy sono state snobbate da questo segmento elettorale. Il quadro, adesso, sembra abbastanza chiaro per poter definire

Elezioni Francia: Macrón per il grande centro; Le Pen tra destra e post-ideologici

Macrón punterà tutto sulla gran coalizione di centro. L’appoggio di Hamón, Hollande e Fillon gli dovrebbe garantire un buon afflusso di voti dal centrosinistra e dal centrodestra. Considerando che la maggioranza dell’elettorato si staglia proprio nel centro, Macrón punta a quella gran fetta d’elettorato che gli permetterebbe di vincere agilmente le presidenziali. Il gran limite di Macrón sta nella scarsa capacità di mobilitazione. Il leader di En Marche! Dovrà essere capace di stimolare l’elettorato moderato per andare alle urne nella prima domenica di maggio.

Marine Le Pen parte in netto svantaggio stando ai principali istituti demoscopici francesi. Tuttavia, la Le Pen può giocarsi la carta post-ideologica per contrastare la ventata di freschezza di Macrón; della paura per il terrorismo; della miglior struttura organizzativa a disposizione. Inoltre, la Le Pen spera in una sorta di effetto boomerang (o rimbalzo) già decisivo negli Stati Uniti nella sfida tra Trump e Clinton.

QUI I RISULTATI DEL PRIMO TURNO E SONDAGGI SUL BALLOTTAGGIO

QUI L’ANALISI DEL PRIMO TURNO

 

 

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L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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