Primarie PD, come era andata le altre volte

Pubblicato il 28 Aprile 2017 alle 13:04 Autore: Gianni Balduzzi
Veltroni primarie PD

Primarie PD, come era andata le altre volte

Ormai per il PD le primarie sono un classico. Forse anche per questo motivo oggi non vi è forse una grande eco mediatica per l’evento politico. L’altro è a sensazione, supportata anche dai sondaggi, che vi sia un vincitore annunciato, Matteo Renzi. E che solo l’affluenza sia in dubbio e rappresenti la notizia, ancora più di colui che vincerà.

Inevitabile quindi il confronto con le altre primarie. Prima di tutto quelle per il segretario del PD.

Quelle di domenica saranno le quarte di questo tipo.

Le prima furono quelle del 14 ottobre 2007, quando si elesse il primo segretario del PD dopo la sua costituzione. I contendenti erano:

  • Walter Veltroni
  • Rosy Bindi
  • Enrico Letta
  • Mario Adinolfi
  • Pier Giorgio Gawronski

Il vincitore fu Veltroni con 2 694 721 di voti, per il 75,82%, mentre la Bindi ne prese 459 398, per il 12,93%, e Letta 391 775, 11,02%

Briciole agli ultimi due, 5924 voti per lo 0,17% per Adinolfi e 2351 per lo 0,07% per Gawronski.

L’affluenza fu di ben 3.554.169 elettori

Si trattò del trionfo del progetto veltroniano che aveva fortemente voluto un partito moderno e nuovo, lontano dalle vecchie ideologie comunista o democristiana.

Veltroni  primarie PD

Primarie PD, la vittoria di Bersani nel 2009

Come sappiamo nel febbraio 2009 Veltroni getta la spugna dopo la sconfitta alle regionali sarde; seguita alla disfatta delle politiche 2008 e alle regionali abruzzesi nell’autunno.

Dopo la supplenza di Franceschini si ripetono le primarie nell’ottobre 2009. Questa volta i candidati sono:

  • Pierluigi Bersani
  • Dario Franceschini
  • Ignazio Marino

Si tratta delle primarie più aperte, a livello di pronostico di voto, con un Bersani che vince ma non pare dominare.

Sono anche le prime con il voto preliminare nei circoli, che dà i seguenti risultati:

Pier Luigi Bersani 255 189 55,1
Dario Franceschini 171 041 37
Ignazio Marino 36 674 7,9

Il voto vero e proprio confermerà la vittoria di Bersani che supera di 3 punti il 50%

Pier Luigi Bersani 1 623 239 53,2
Dario Franceschini 1 045 123 34,3
Ignazio Marino 380 904 12,5

L’affluenza fu di 3.049.266 persone

primarie PD

Primarie PD, il trionfo annunciato di Renzi nel 2013

La “non vittoria” del 2013 e l’impossibilità di formare n governo fanno calare il sipario su Bersani.Aveva vinto la Ditta, diranno i critici, il corpaccione ex DS, fatto di radicamento nel territorio, di collegamento con le cooperative e i sindacati. Un ritorno rassicurante a sinistra, in un certo senso; contrastato invano da Franceschini, cattolico ex margherita, e Marino, più aperto ai movimenti, ai nuovi diritti.

Epifani diventa segretario, ma si tratta di un interregno in attesa delle elezioni, che si svolgono l’8 dicembre.

I candidati sono:

  • Matteo Renzi
  • Gianni Cuperlo
  • Giuseppe Civati
  • Gianni Pittella

La vittoria di Renzi appare annunciata, dopo la prima sconfitta nelle primarie di coalizione per la candidatura a premier del 2012; nel voto dei circoli la vecchia guardia pare resistere.

Infatti nessuno raggiunge la maggioranza assoluta e i risultati sono i seguenti:

Matteo Renzi 133 892 45,34
Gianni Cuperlo 116 454 39,44
Giuseppe Civati 27 841 9,43
Gianni Pittella 17 117 5,80

In effetti Cuperlo rappresenta i bersaniani che non vogliono cedere il passo alla visione renziana, giudicata troppo  spostata a destra. Civati come Marino rappresenta l’ala più a sinistra, per la laicità, i diritti civili, i movimenti, i giovani.

Nel voto dell’8 dicembre però il trionfo di Renzi va oltre le previsioni:

Matteo Renzi 1 895 332 67,55
Gianni Cuperlo 510 970 18,21
Giuseppe Civati 399 473 14,24

L’affluenza tuttavia scende a 2.814.881

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Questo sarà il termine di paragone oggi. Si parlava di una soglia di 2 milioni oltre il quale giudicare le primarie un buon successo. Renzi ultimamente ha parlato di un milione.

Nel PD ormai si guarda a questo numero con ansia, mentre il 30 aprile è alle porte.

L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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