Est Ucraina, si continua a combattere nonostante il “cessate il fuoco”

Pubblicato il 23 Giugno 2014 alle 13:38 Autore: Guglielmo Sano

In Ucraina si continua a combattere nonostante l’ordine del Presidente Poroschenko che, venerdì scorso, ha imposto un “cessate il fuoco” alle truppe coinvolte nell’operazione antiterrorismo nell’est del paese.

I leader separatisti hanno dichiarato che non sarà riconosciuta nessuna decisione presa unilateralmente dal governo di Kiev, quindi neanche questo “cessate il fuoco” – “nessuno deporrà le armi fino a quando non ci sarà stato il ritiro completo delle truppe governative dal nostro territorio” ha detto il leader della Repubblica Popolare di Lugansk, Valeri Bolotov. Secondo i separatisti, inoltre, l’esercito ucraino continua ad attaccare le zone residenziali di Slovyansk.

I 14 punti della road map elaborata da Poroschenko, al momento, non sembrano aver espresso l’efficacia sperata; il Presidente russo Putin ha evidenziato la necessità di condurre il dialogo con le forze separatiste che “sarà insostenibile se assumerà la forma di ultimatum” – il servizio stampa del Cremlino ha poi aggiunto che “purtroppo questo non è un invito alla pace e negoziati, ma un ultimatum ai ribelli dell’Ucraina sud-orientale a deporre le armi”.

ucraina putin

A surriscaldare la situazione, anche le reciproche accuse tra Ucraina e Russia, che si stanno intensificando nonostante l’ormai continuo contatto telefonico tra Putin e Poroschenko.

Kiev e i suoi alleati occidentali, Usa in testa, accusano Mosca di preparare l’intervento in Ucraina (sono 65mila le truppe russe impegnate in esercitazioni su “manovre a sorpresa” a 400km dal confine con l’Ucraina) e di incentivare la ribellione ammassando truppe al confine col territorio di Kiev. Mosca risponde che l’esercito ucraino avrebbe attaccato una postazione di frontiera russa con colpi d’artiglieria. Kiev nega, ma il distretto militare della Russia Centrale è in “stato di massima allerta”.

“Per risolvere il conflitto nella parte orientale dell’Ucraina serve l’aiuto e il coinvolgimento personale della Merkel e di altri leader mondiali”, ha detto Poroshenko; i leader europei sembrano  impegnati nel convincere Putin ad accettare il piano del Presidente ucraino, minacciando ulteriori sanzioni economiche.

 

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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