Grillo su Napolitano: “Re Giorgio ha fatto suo il Csm”

Pubblicato il 23 Giugno 2014 alle 14:17 Autore: Daniele Errera

Paolo Becchi dalle colonne del blog di Beppe Grillo scrive di Napolitano. O meglio di Re Giorgio, come i pentastellati l’hanno soprannominato. Il Capo dello Stato è sempre più centro della vita politica nostrana.

Un “sovrano” viene definito nel post. Quello a cui “resta sempre l’ultima parola”. Sulle riforme anzitutto. Ma anche sul Consiglio Superiore della Magistratura, che egli presiede. Secondo Becchi, Napolitano, pardon “Re Giorgio, interviene con una lettera riservata al vice presidente del CSM Vietti, imponendo la linea da adottare”, sul caso Bruti Liberati. “La lettera è riservata, in quanto, al di là di una raccomandazione generale a tutelare la credibilità dell’ufficio giudiziario, il suo contenuto è stato dichiarato non ostensibile, non divulgabile – si legge sul blog di Grillo-. Fatto sta che il CSM archivia, poche ore dopo, l’esposto contro Bruti Liberati – e Vietti conferma: la decisione presa “mi sembra rispettosa delle indicazioni del presidente della Repubblica”. Non è un caso che Napolitano sia intervenuto direttamente su questa vicenda. Forse aveva un debito di riconoscenza nei confronti del magistrato che usò la ‘mano morbida’ con i vertici del Pd durante il caso Unipol, come ha ricordato Clementina Forleo – ex Gip di Milano, poi “allontanata” proprio in occasione delle indagini Unipol”.

Consiglio Superiore della Magistratura csm

Sul blog si ragiona: è vero che i poteri dell’inquilino del Colle sono stati attribuiti direttamente dalla Costituzione, però senza forzature. E viene ripreso il costituente Meuccio Ruini: “abbiamo considerato il Capo dello Stato come fuori d’ogni potere”. E ancora: “Quanto al timore che in questa funzione il Presidente della Repubblica esca dalla sua imparzialità, e possa compromettersi personalmente, non dobbiamo dimenticare, come ho detto tante volte, che la funzione del Presidente della Repubblica è una funzione di arbitro, di moderatore, di equilibratore”. E’ su questo punto che Becchi colpisce ed affonda: si chiede retoricamente qualora “Napolitano si sia comportato come moderatore, arbitro, equilibratore? Re Giorgio è “fuori d’ogni potere” (o piuttosto da ogni limite al suo potere)? E come mai, all’epoca del ‘picconatore’, il CSM era pronto alla guerra aperta contro Cossiga, mentre oggi si piega, senza ciglio battere, alle pressioni segrete del Capo dello Stato?”. Per i grillini il Csm è diventata cosa di Napolitano: “Re Giorgio, fatto proprio il consiglio, l’ha trasformato in una struttura servente della Presidenza della Repubblica”. L’unico modo per permettere all’Organo Costituzionale di tornare ad essere autonomo ed indipendente è il seguente: dato che “tra qualche giorno, quindi, il Parlamento sarà chiamato a scegliere gli 8 componenti laici del Consiglio Superiore, sarà in questa occasione che il M5S dovrà tentare di spezzare gli accordi tra Pd e Forza Italia per la spartizione delle cariche”.

Daniele Errera

L'autore: Daniele Errera

Nato a Roma classe 1989. Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali con la tesi "Dal Pds al Pd: evoluzione dell'organizzazione interna". Appassionato di politica, ha ricoperto vari ruoli nel Partito Democratico e nei Giovani Democratici. E' attivo nell'associazionismo territoriale.
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