Sondaggi politici SWG: cresce la percezione degli sprechi alimentari

Pubblicato il 22 Maggio 2017 alle 13:23 Autore: Alessandro Faggiano
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Sondaggi politici SWG: cresce la percezione degli sprechi alimentari

Nell’ultima parte del dossier settimanale di SWG su cibo e alimentazione, si parla degli sprechi alimentari. Nell’analisi della prima parte, abbiamo visto come la maggioranza del campione intervistato fosse favorevole all’innovazione biotecnologica nel campo dell’industria agroalimentare. La maggioranza, inoltre, appoggia una normativa rigorosa sulla tracciabilità degli alimenti.

L’ultima parte del sondaggio dell’istituto demoscopico SWG si centra sulla percezione degli sprechi. La domanda è la seguente:

Ritiene che la quantità di cibo che giornalmente viene buttato sia…

Con possibilità di risposta tra piccola, moderata e grande, è proprio quest’ultima opzione a crescere maggiormente rispetto agli anni precedenti. I dati più interessanti, però, si rilevano dalle risposte per segmenti.

Sondaggi politici SWG, percezione sprechi: la maggioranza li riconosce

La maggioranza del campione ritiene che la quantità di cibo sprecata giornalmente sia grande o moderata. Nel complesso, queste due risposte sommano il 65%. Praticamente due italiani su tre. Ciò, però, non implica riconoscere o definire la propria condotta nel merito, in quanto la domanda riguarda la percezione a scala nazionale. La risposta con maggiore frequenza è proprio la più pessimista. Il 41% sostiene che vi sia un grande spreco di cibo giornaliero. Un 24% opta per la risposta intermedia (“moderata”); infine, il 35% non lo considera un problema e che in realtà lo spreco di cibo giornaliero sia minimo, piccolo.

Sondaggi SWG, percezione sprechi: il sesso è indifferente. Pesano regione ed età

I risultati per segmenti mostrano come il sesso sia poco rilevante. I risultati aggregati per i soli uomini e per le sole donne sono estremamente simili. Non c’è una differenza apprezzabile che possa far dedurre che la percezione degli sprechi cambi in base al sesso. Discorso diverso, invece, per l’età e le macroregioni.

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La percezione degli sprechi alimentari sembra crescere proporzionalmente all’età. Guardando il dato sulle fasce d’età (18-34 anni; 45-54 anni; 55 anni in su), si nota che solo il 30% della fascia più giovane risponde con “grande”. La percentuale si alza al 40% per la fascia successiva e tocca addirittura il 49% per gli over 55. La differenza di percezione potrebbe dipendere dall’esperienza e dalla comparazione diacronica tra ieri (passato) e oggi.

Il risultato sembra variare anche per (macro)regione. I cittadini del Nord Italia percepiscono in maniera maggiore gli sprechi alimentari. Il 46% dei cittadini del Nord scelgono la risposta più pessimista. Il dato scende – di poco – per gli italiani del Centro (43%) e cala in maniera più brusca nel Meridione (34%). Proprio nel mezzogiorno, la risposta più gettonata è quella che vede pochi sprechi: risposta data dal 38% di questo segmento.

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L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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