Pensioni ultime notizie: TFR e pensione integrativa. Ecco cosa cambia

Pubblicato il 27 Maggio 2017 alle 07:00 Autore: Camilla Ferrandi
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Pensioni ultime notizie: TFR e pensione integrativa. Ecco cosa cambia

A inizio mese il Senato approvava il ddl concorrenza. Già passato alla Camera, dopo le modifiche senatoriali. Ora, è in corso di esame alle Commissioni riunite Finanze e Attività produttive, commercio e turismo di Montecitorio per il via libera definitivo. Tra le novità del ddl concorrenza, la rivisitazione inedita del rapporto tra TFR e pensione integrativa.

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Pensioni ultime notizie: cosa è il TFR

Il TFR, ovvero Trattamento di Fine Rapporto, è una porzione di retribuzione al lavoratore subordinato differita alla cessazione del rapporto di lavoro. L’ammontare del Trattamento si calcola in base ad una quota corrispondente alla retribuzione annuale divisa per 13,5; è incrementato in base all’indice dei prezzi al consumo di ogni anno. Il TFR spetta sempre al lavoratore subordinato. In caso di insolvenza da parte del datore di lavoro, il TFR viene corrisposto al lavoratore dal Fondo di Garanzia dell’Inps.

Pensioni ultime notizie: TFR e pensione integrative oggi

Oggi, in base al d.lgs. 252/2005, i lavoratori dipendenti sono chiamati a scegliere se percepire il TFR a fine carriera o se destinarlo alla costruzione di una pensione integrativa. Quindi, versandolo integralmente in uno specifico fondo pensione. In assenza di opzione da parte del lavoratore, opera la seconda alternativa. In ottemperanza al meccanismo del silenzio-assenso, il TFR viene trasferito automaticamente nei fondi.

Pensioni ultime notizie: il ddl concorrenza e il nuovo rapporto TFR/pensione integrativa

Con il ddl concorrenza, così come approvato dal Senato, le opzioni a disposizione del lavoratore aumentano. Infatti questo prevede la possibilità per i lavoratori di decidere per una destinazione anche solo parziale del TFR al fondo pensionistico scelto, sulla base di accordi precedentemente presi con l’azienda. La restante parte potrà, dunque, continuare ad essere accantonata nella maniera tradizionale e percepita a fine carriera.

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Attualmente una scelta esclude l’altra. Questo ha creato una sorta di dilemma per i lavoratori dipendenti al momento dell’assunzione sulla scelta dell’una o dell’altra modalità di recepimento del TFR. Inoltre, negli anni, si è inasprita la diatriba tra i sostenitori dell’una e dell’altra procedura. C’è chi sostiene i fondi pensionistici integrativi, sostenendone la maggiore redditività; i sostenitori della modalità classica di percezione del TFR, invece, accolgono la sua maggiore sicurezza, visto il coinvolgimento dell’Inps.

Pensioni ultime notizie: le altre novità introdotte dal ddl concorrenza

Il maxiemendamento approvato al Senato, quello che ha modificato il ddl concorrenza ri-passandolo alla Camera, prevede la possibilità per i lavoratori di destinare solo una percentuale di TFR ad un fondo, lasciando il resto in azienda. Ma non è tutto. Il provvedimento introduce altre novità in materia previdenziale. Questo, infatti,  prevede la possibilità di anticipare l’erogazione della pensione integrativa nei casi in cui il lavoratore si trovi in stato di disoccupazione da più di 24 mesi. Adesso sono 48. Tale benefit è rivolto ai lavoratori a non più di 5 anni al compimento dell’età pensionabile. Inoltre, in base al ddl, per accedere all’anticipo dell’erogazione della pensione integrativa è necessario che i singoli fondi pensione non stabiliscano termini maggiori.

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L'autore: Camilla Ferrandi

Nata nel 1989 a Grosseto. Laureata magistrale in Scienze della Politica e dei Processi Decisionali presso la Cesare Alfieri di Firenze e con un Master in Istituzioni Parlamentari per consulenti d'assemblea conseguito a La Sapienza. Appassionata di politica interna, collaboro con Termometro Politico dal 2016.
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