Legge elettorale: M5S, sì degli iscritti al proporzionale con soglia al 5%

Pubblicato il 29 Maggio 2017 alle 14:01 Autore: Camilla Ferrandi
legge elettorale, quando si vota

Legge elettorale: M5S, sì degli iscritti al proporzionale con soglia al 5%

Concluse le votazioni sulla piattaforma Rousseau. Si votava ieri, dalle 11 alle 19. “Siete favorevoli all’approvazione di un sistema elettorale di impianto tedesco che sia rispettoso della Costituzione, eventualmente con l’introduzione di correttivi di governabilità costituzionalmente legittimi?”. Recitava così il quesito ‘referendario’ proposto online agli iscritti 5 stelle. Il 94,7% dei votanti (29.005) ha detto sì.

Legge elettorale: sì degli iscritti al proporzionale con soglia al 5%

“La legge elettorale che il Movimento 5 Stelle voterà in Parlamento sarà il proporzionale tedesco con soglia di sbarramento al 5% ed eventuali correttivi, costituzionalmente legittimi, per garantire una maggiore governabilità, così come sancito dai nostri iscritti” scriveva ieri Beppe Grillo sul suo blog dopo lo ‘scrutinio’. “Non siamo disposti a scendere a compromessi. Né a votare altre corbellerie incostituzionali come il Verdinellum e il Rosatellum” continuava. “La discussione sulla legge elettorale da noi proposta deve avvenire in maniera trasparente nella sede apposita: il Parlamento”.

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Per la legge elettorale inizia, oggi, una settimana cruciale. Da un lato l’avvio delle votazioni in Parlamento, con molta probabilità nella giornata di mercoledì 31 maggio. Dall’altro, la direzione del Partito Democratico in agenda per domani, martedì 30 maggio.

Legge elettorale: Renzi disponibile ad accordo con FI e M5S

Matteo Renzi, nel frattempo, scopre le carte. L’ex premier si è dichiarato disponibile ad un accordo con Forza Italia e Movimento 5 Stelle su un sistema proporzionale, a patto che preveda una soglia di sbarramento del 5%.

All’entità della soglia sono contrarie quasi la totalità delle altre forze politiche, tra cui Alternativa Popolare, che la vorrebbe al 3%. Nei giorni scorsi, Silvio Berlusconi aveva già mostrato il suo consenso. Ieri si aggiunto anche Beppe Grillo, visto l’esito della consultazione online.

Il segretario dem, comunque, ci tiene a sottolineare che sostenere un sistema proporzionale è, per il Pd, una scelta di compromesso politico. È la risposta responsabile di riverenza istituzionale verso il Capo dello Stato. A inizio mese, infatti, Mattarella chiedeva alle forze politiche di trovare un accordo sulla legge elettorale. Un’intesa immediata e, soprattutto, quanto più ampia possibile.

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Questo atto di responsabilità nei confronti del Presidente della Repubblica, tuttavia, deve trovare riscontro positivo domani, durante la direzione del Partito Democratico. Un sì non del tutto scontato, viste le perplessità di Andrea Orlando e dei suoi.

Intanto, a favore della svolta proporzionalistica, stabilita la soglia al 5%, troviamo il Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini. Per lui “si tratta di un sistema che consentirà la rinascita del centrosinistra”. Di simile parere Articolo 1-Mdp, pronto ad accettare la soglia del 5%, convinto che questa incentiverebbe le forze a sinistra del Pd a correre insieme.

Legge elettorale: M5S, al voto il 10 settembre

“Una volta che avremo una legge elettorale si potrà votare subito” scrive ancora Grillo sul blog. E fissa anche una data per le elezioni. Domenica 10 settembre, prima che deputati e senatori possano incassare “la pensione da privilegiati”, che scatterebbe il 15 dello stesso mese. In conclusione, ad oggi il nodo sulla legge elettorale sembrerebbe quasi sciolto. Le maggiori forze politiche in campo si dicono favorevoli ad un sistema proporzionale con soglia al 5%.

Ciononostante il problema sorgerà in seno ai correttivi maggioritari. Perché riguardo a quelli, ancora, non sono state dettate linee. Dopo tanti anni di battaglia, ad oggi il M5S dice sì al premio di maggioranza. Ovviamente prevedendo una soglia di attribuzione, che Grillo fissa al 40% dei voti. Ma il Pd sembra sempre più intenzionato, in caso di premio di maggioranza, ad un bonus in seggi per la coalizione, non per la lista. Solo così potrebbe vedersi realizzato il primo step per la ricostruzione del centrosinistra. Meta tanto agognata dall’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia, ma anche da Franceschini. Tuttavia, il Movimento 5 Stelle non accetterà mai questo compromesso.

L'autore: Camilla Ferrandi

Nata nel 1989 a Grosseto. Laureata magistrale in Scienze della Politica e dei Processi Decisionali presso la Cesare Alfieri di Firenze e con un Master in Istituzioni Parlamentari per consulenti d'assemblea conseguito a La Sapienza. Appassionata di politica interna, collaboro con Termometro Politico dal 2016.
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