Alitalia, accordo trovato. UE “si lasci l’azienda in mani europee”

Pubblicato il 26 Giugno 2014 alle 11:21 Autore: Francesco Di Matteo

Sembra arrivata all’epilogo la telenovela legata ad Alitalia. Dopo una trattativa lunghissima, è arrivato il comunicato ufficiale delle due compagnie: l’affare si fa, c’è l’accordo. Una trattativa lunghissima, che a tratti ha messo in dubbio anche la continuazione delle attività da parte di Alitalia. Una situazione economica difficilissima, con troppi debiti ed uno scontro costante con i sindacati che non vogliono licenziamenti. Ma, secondo il Ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, questo accordo “s’ha da fare”. “Questo accordo è la dimostrazione – spiega il ministro – di come l’Italia sia ancora estremamente attraente per gli investimenti esteri”.

L’ACCORDO – L’accordo trovato con gli arabi di Etihad è appena entrato nella fase finale. Sono ora all’opera gli avvocati, per mettere in regola tutta la documentazione necessaria a terminare il tutto. Etihad, secondo gli accordi, avrà il controllo del 49% di Alitalia. A far accelerare la trattativa ci sono stati alcune assicurazioni, anche con l’aiuto del governo. Sul piano infrastrutturale, infatti, il governo ha assicurato il superamento del decreto Bersani, che limita ad un certo numero di slot l’aereoporto di Malpensa. Sull’annoso problema del gigantesco debito di Alitalia, la quadra è stata trovata cancellando un terzo del debito, mentre il restante sarà convertito in azioni.

GLI ESUBERI – Unico ‘problema’ restante è la gestione degli esuberi. Dall’azienda si rileva una componente esuberante superiore alle 2.000 unità. I sindacati sembrano essere tutti uniti nel dire ‘No ai licenziamenti’, con la Cisl che però sembra più collaborativa della CGIL, la quale attacca sia la dirigenza che il governo sul volere assolutamente liberarsi di quei lavoratori. Tuttavia non sembra esserci particolare apertura nemmeno da Etihad. Infatti l’azienda araba non intende sostenere costi esorbitanti e non necessari, e non intende concedere nulla oltre che la mobilità. Su richiesta di Bonanni, comunque, il governo sta preparando una serie di ammortizzatori, che potrebbero essere una combinazione di mobilità e di cassa integrazione in deroga, fino ad un massimo di 5 anni.

alitalia

AIR FRANCE-KLM SODDISFATTA – Le reazioni all’annunciato accordo tra Etihad e Alitalia non sono mancate. L’accordo è stato salutato con favore dall’altro principale azionista di Alitalia, ovvero Air France-KLM. Infatti l’a.d. dell’azienda francese, Alexandre de Juniac, ha chiaramente detto di essere felice per la risoluzione della questione. Non solo l’a.d. ha fatto intendere che l’azienda francese potrebbe anche decidere di aumentare la propria quota in Alitalia, ora garantita dai nuovi soci arabi. Resta, comunque, una decisione che potrebbe richiedere anche mesi e mesi, e quindi resta ancora un’ipotesi prematura.

I DUBBI DI LUFTHANSA – Dubbi, invece, arrivano dalla Germania. Infatti Lufthansa, compagnia aerea tedesca, ha fatto sapere di essere preoccupata per i dettagli contrattuali dell’accordo, rinviando la questione a Bruxelles. Dal canto suo, invece, il Ministro Lupi ha attaccato la stessa compagnia tedesca, colpevole di aver “sfruttato la temporanea debolezza dell’azienda italiana” e ora “preoccupata per l’avanzare di un temibile concorrente”. Da Bruxelles, comunque, arrivano le raccomandazioni degli organi comunitari, che invitano a lasciare in mani europee l’ex compagnia di bandiera.

Francesco Di Matteo

L'autore: Francesco Di Matteo

Napoletano classe '92. Laureato in Scienze Politiche e delle relazioni internazionali alla Federico II di Napoli nel 2014, è appassionato di giornalismo e in particolare di politica, di analisi politica e di Scienza Politica, in generale. Tesserato a Libera, in passato ha ricoperto la carica di Coordinatore Regionale a livello giovanile nell'Italia dei Valori (2012). Cofondatore dell'associazione Agorà - Lavoro, Partecipazione e Libertà. Attualmente collabora anche con "Il Roma" ed è co-fondatore della testata indipendente "Libero Pensiero".
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