Laura Boldrini critica monumenti fascisti “Disagio ai partigiani”, gaffe nazisti

Pubblicato il 11 Luglio 2017 alle 13:42 Autore: Daniele Sforza
laura boldrini su facebook

Laura Boldrini critica monumenti fascisti “Disagio ai partigiani”, gaffe nazisti

Foro Italico ed EUR sotto accusa: Laura Boldrini ha denunciato il disagio di alcuni partigiani quando passano sotto certi monumenti fascisti. Scritte DUX e architetture fasciste al bando, insomma? Se non fosse di così stretta attualità, probabilmente neppure staremo parlando di questo tema. Dallo stabilimento balneare a Chioggia alla spedizione punitiva di CasaPound contro gli ambulanti di colore sul litorale di Ostia. Passando per la legge Fiano che aumenta la stretta sull’apologia del fascismo. Insomma, stretta attualità. E a questo fanno eco le parole della Boldrini.

Ci sono persone che si sentono colpite, a volte anche offese. Quando ho accolto i partigiani alla Camera, in occasione del 70° anniversario della Liberazione, alcuni di questi hanno evidenziato questo disagio”. Queste le prime dichiarazioni della Boldrini sul disagio provocato dall’architettura fascista. Una denuncia chiara di come certi monumenti possano essere considerati un’offesa alla nostra Storia. Storia che ci ha visto – lo ricordiamo – dall’altra parte della barricata fino allo scoppio della guerra civile.

Per rafforzare la sua tesi, la terza carica dello Stato ha anche affermato: “Non accade altrettanto in Germania, dove i simboli del nazismo non ci sono più”. Visto che siamo in stretta attualità, questa potrebbe benissimo essere inclusa nel novero delle fake news. Delle bufale. Sì, perché in Germania i monumenti nazisti ci sono ancora.

Laura Boldrini gaffe sui monumenti nazisti, in Germania esistono ancora

Invero, in un elenco stilato da warhistoryonline, si possono trovare almeno 10 edifici nazisti sopravvissuti alla fine della guerra. Ovvero, ancora in piedi. Si comincia dall’Olympiastadion di Berlino. Sì, proprio quello stadio in cui abbiamo vinto il Mondiale di calcio nel 2006. Lo stesso stadio in cui l’afroamericano Jesse Owens vinse la medaglia d’oro nel salto in lungo sotto gli occhi di Hitler. Lo stesso stadio in cui attualmente gioca l’Herta Berlino.

Laura Boldrini e la notizia falsa sui monumenti tedeschi

Proseguendo nell’elenco, si possono notare anche come le Flaktuerme siano sopravvissute al tempo. Si tratta di torri di avvistamento e difesa antiaerea realizzati in 3 città dal 1940: Berlino, Amburgo e Vienna. Quella di Amburgo oggi si erge ancora imponente tra Rothenauser Damm e Neuhofer Straat.

Laura Boldrini e la fake news sui monumenti nazisti in Germania

Altro interessante luogo sopravvissuto al disagio dei tedeschi è il Reichsparteitagsgelände. Ovvero uno dei luoghi di incontro pubblico del partito nazista, poco fuori Norimberga. Il design della facciata esterna è ispirato al Colosseo. Dopotutto l’architettura fascista e nazista prende come punto di riferimento i colossi architettonici del mondo antico, in particolar modo dell’antica Grecia e dell’antica Roma.

Laura Boldrini attacca i monumenti nazi tedeschi

Il concetto nazista è molto legato all’estetica. Opinabile, non condivisibile, ma obiettivamente vero. Ed è proprio di un edificio improntato all’estetica che adesso parliamo. Ovvero la Haus der Kunst a Monaco di Baviera. Una casa d’arte, considerata il primo monumento dell’architettura nazista. Qui Hitler fece organizzare l’esposizione “La grande mostra tedesca d’arte” nel luglio del 1937. Anche oggi l’edificio ospita diverse mostre e nel seminterrato c’è anche una discoteca.

Laura Boldrini e la bufala sui monumenti nazisti tedeschi

Cosa rappresentano i monumenti fascisti per Laura Boldrini?

Quelli sopra elencati sono solo alcuni esempi inclusi nella lista di WarHistory. Una lista dedicata ai monumenti nazisti sopravvissuti a quegli anni di terrore. Le foto e i luoghi ci sono, esistono, possono essere visti anche su Google Maps. Restano lì non per sfregio ai tedeschi. Anzi. Restano lì come promemoria. Ricordo di un tempo che non va sepolto e dimenticato. Basti pensare che nelle scuole tedesche il nazismo viene insegnato, non dimenticato. Non viene ignorato. Gli studenti tedeschi imparano tutto quanto è accaduto in Germania negli anni di Adolf Hitler. Comprendono l’orrore e il terrore di quegli anni. Lo introiettano. Perché, volenti o nolenti, fa ancora parte di loro – dopotutto non è passato nemmeno un secolo.

Discorso storico-sociologico a parte, le dichiarazioni della Boldrini fanno acqua anche da un punto di vista artistico-concettuale. La presa a carico di un disagio esternato dai partigiani spazza via il valore artistico e architettonico di alcuni monumenti. Ma anche il loro valore profondamente storico. Sono monumenti che ricordano la sconfitta di un regime. E che ricordano anche quel regime stesso. E il valore artistico ha a che fare con la Storia? L’Impero Romano è stato uno dei più sanguinosi. Al Colosseo le belve ammazzavano i cristiani. Per questo motivo anche il Colosseo dovrebbe rientrare nella lista dei monumenti da ripensare?

Laura Boldrini: non sottovalutare gli episodi recenti

La superficialità con la quale si sta oggi discutendo dell’apologia di fascismo – ma l’Italia vanta già una normativa che la difende dalla propaganda fascista – e del fascismo stesso è aberrante, soprattutto visto che proviene dalle alte cariche istituzionali. Senza pensare che con una bocciatura della stessa porterebbe strascichi non indifferenti dal punto di vista ideologico-politico.

Laura Boldrini però non si sbilancia più di tanto. Le sue dichiarazioni fanno discutere ma, memore della sua carica, non va oltre. “Io non commento i provvedimenti che sono in aula. Evito di entrare nel merito della proposta. Dico solamente che per quanto riguarda le manifestazioni di ispirazione fascista, noi non possiamo più sottovalutarle“. Di qui gli episodi sopraccitati, dallo stabilimento balneare di Chioggia alle ronde sul litorale di Ostia. Siamo davanti a un’escalation? La Boldrini insiste sul pericolo della svalutazione degli eventi accaduti di recente. “Ritengo che lo Stato non possa ignorare queste provocazioni. Quindi mi sembra giusto seguire con attenzione quello che sta accadendo. Oggi noi abbiamo il reato di apologia e quello va fatto rispettare. Dopodiché vedremo le sorti del provvedimento Fiano“.

Fonte: http://www.ilgiornaleditalia.org/

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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