Sondaggi politici SWG, fiscal compact: l’analisi per segmento elettorale

Pubblicato il 25 Luglio 2017 alle 17:39 Autore: Alessandro Faggiano
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Sondaggi politici SWG, fiscal compact: l’analisi per segmento elettorale

Qui vi proponiamo l’ultimo articolo di approfondimento sul dossier di SWG incentrato sul fiscal compact. Precedentemente, abbiamo analizzato la posizione del campione rispetto all’intero pacchetto di parametri finanziari, posti dall’Unione Europea. Indipendentemente dallo schieramento elettorale, il campione conferma una insofferenza diffusa e generalizzata nei confronti del pacchetto che promuove l’austerità.

Successivamente, abbiamo provveduto ad analizzare il favore verso determinati vincoli del fiscal compact, sul campione totale (senza, quindi, una distinzione di carattere elettorale).E ancora, abbiamo osservato le differenze per segmento elettorale sul debito pubblico. Ovvero: come agire? Meglio adottare una politica fiscale espansiva o una restrittiva? Così, finalmente, ci ritroviamo all’ultimo articolo di approfondimento sul tema. Osserviamo il posizionamento dei segmenti elettorali rispetto ai singoli vincoli del fiscal compact.

SWG chiede se tale vincolo sia giusto e vada lasciato così, se sia necessario allentarlo o, come opzione più drastica, cancellarlo.

Sondaggi politici, fiscal compact: il pareggio di bilancio

Si parte dall’ inserimento dell’obbligo di pareggio di bilancio di ciascuno Stato nella Costituzione. L’elettorato pentastellato è quello maggiormente favorevole (30%, rispetto al 24% di media). I forzisti sono i più scettici (solo il 16% appoggia la misura). L’elettorato ‘dem’ cerca la via della riduzione del vincolo (48%) senza cancellarlo (16%). Posizione diametralmente opposta a quella della Lega. Il 32% dell’elettorato di Salvini, infatti, chiede la totale cancellazione del vincolo. Infine, sono molti coloro che non riescono ad esprimersi nel merito (il 29% del campione).

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Sondaggi politici, fiscal compact: il vincolo dello 0,5 non accontenta nessuno (o quasi)

Sul vincolo massimo dello 0,5% di deficit strutturale, solo l’elettorato PD si dimostra meno reticente. Il 31% dei ‘dem’ opterebbe per il mantenimento; un 43%, invece, per allentarlo (non cancellarlo). La gran parte vede nell’allentare il vincolo, una soluzione più produttiva della sua totale cancellazione o, al contrario, di un mantenimento pieno. Spicca il dato estremamente alto di coloro che non sanno come rispondere (il 39% del campione).

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Sondaggi politici, fiscal compact: il 3% e il gran rifiuto di leghisti e forzisti

Riguardo l’obbligo di mantenere al massimo il rapporto tra deficit e PIL, sono gli elettori della Lega Nord e di Forza Italia a “fare muro”. Appena il 12 e il 13% (rispettivamente) dei due segmenti elettorali lo considera un vincolo giusto. Per 3 leghisti su 10 (esattamente il doppio rispetto alla media del campione), il vincolo andrebbe definitivamente cancellato. Più moderati i forzisti, che cercano di allentare il vincolo (43%, così come gli elettori ‘dem’). Anche qui, la percentuale di persone che non rispondono è estremamente elevata, rappresentando 1/3 del campione.

Sondaggi politici, fiscal compact: “normalizzare” il rapporto debito/PIL non è mal visto

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Forse, l’unico elemento su cui vi è una maggior sintonia. Ovvero, l’obbligo di ridurre il rapporto debito/PIL di almeno un ventesimo all’anno, per raggiungere un rapporto considerato “sano” del 60% (attualmente per l’Italia è al 134%). Solo l’11% del campione si esprime per la cancellazione del vincolo. La maggior parte di coloro che prendono una posizione, optano per il mantenimento del vincolo (in particolare pentastellati e ‘dem’) o per allentarlo (‘dem’ su tutti, seguiti a ruota dai forzisti).

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L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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