Partita Iva 2017: costi per aprire e annuali, guida dettagliata

Pubblicato il 24 Luglio 2017 alle 12:25 Autore: Guglielmo Sano
partita iva 2017

Partita Iva 2017: costi per aprire e annuali, guida dettagliata

Ci sono alcune cose che chi è intenzionato ad aprire una partita Iva deve assolutamente sapere. Innanzitutto, chi ne è titolare deve presentare la dichiarazione dei redditi ogni anno, anche se non fattura nulla; la gestione delle propria contabilità dovrà essere affidata a un professionista. Al di là di alcune eccezioni, chi ha la partita Iva deve iscriversi a una cassa di previdenza e, quindi, versare dei contributi. Infine, vige l’obbligo d’iscrizione alla Cciaa o, eventualmente, a un Albo professionale. Tutte queste operazioni, naturalmente, hanno dei costi variabili.

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Di per sé aprire una partita Iva non ha alcun costo, neanche di marca da bollo. La procedura può essere svolta online attraverso il sito dell’Agenzia delle Entrate oppure recandosi in un Ufficio Territoriale. D’altra parte, iscrivendosi a un albo o a un elenco, si dovranno pagare i relativi costi d’iscrizione, oltre alle tasse annuali. Se il proprio albo ne ha una, ci si dovrà iscrivere alla cassa previdenziale di categoria versando il minimale contributivo o i contributi in percentuale al reddito.

Nel caso in cui non si abbia una cassa di categoria, sarà necessario iscriversi alla gestione separata Inps. L’aliquota, oggi al 25,72%, presto, sarà pari al 26,23% sul fatturato. Per il primo anno non è previsto il versamento di acconti sui contributi; al pagamento fissato per il 30 novembre dell’anno successivo a quello di produzione del reddito, si verserà un primo acconto pari al 40% del totale, più un altro acconto, sempre pari al 40%, entro il 30 novembre.

Partita Iva 2017: costi per aprire e annuali, guida dettagliata

Le imposte applicate variano notevolmente a seconda del regime fiscale utilizzato. Attualmente si può scegliere tra forfettario, forfettario start up, contabilità ordinaria, contabilità semplificata.

Il regime forfettario comporta una tassazione sostitutiva del 15% (per le nuove attività al 5% nei primi 5 anni). Non sono applicate Irpef, Addizionali, Irap e Iva, non si devono tenere scrittura contabili ma soltanto registrare e numerare le fatture. Il reddito si determina applicando un determinato coefficiente di redditività: per i liberi professionisti è fissato al 78%.

Se si sceglie il regime di contabilità semplificata, l’imposta sul reddito è applicata sulla base delle seguenti fasce: 15mila euro, imposta pari al 23% del reddito imponibile; 15.001-28mila – 27%; 28.001-55mila – 38%; 55.001-75mila – 41%; +75.001 – 43%.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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