Tasse universitarie: sconto o esenzione, arriva la no tax area

Pubblicato il 16 Agosto 2017 alle 11:41 Autore: Camilla Ferrandi
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Tasse universitarie: sconto o esenzione, arriva la no tax area

L’ultima legge di bilancio (232/2016) ha introdotto la No Tax area da applicare a tutte le istituzioni universitarie e AFAM statali. Questa permette, a chi ha un ISEE sotto i 13mila euro, di non pagare l’iscrizione all’università, oltre alle tasse universitarie (esclusi imposta regionale e bollo).

L’esenzione potrà essere mantenuta solo dimostrando di essere in corso con gli studi, maturando un certo numero di crediti. Nello specifico, minimo 10 cfu entro il 10 agosto al secondo anno e 25 cfu gli anni successivi sempre entro il 10 agosto.

L’esenzione totale dalle tasse universitarie riguarderà circa 310mila studenti.

Ancora, per chi ha un Isee superiore a 13mila euro ma inferiore ai 30mila, l’importo massimo da pagare è pari al 7% della quota di ISEE eccedente i 13mila euro. L’importo sale per i fuori corso da più di un anno, e può arrivare fino al 50%.

Tasse universitarie: sconto o esenzione, arriva la no tax area

Previste riduzioni anche per chi ha un ISEE compreso tra i 13mila e i 30mila euro. In questo caso, l’importo massimo da pagare sarà pari al 7% della quota di ISEE eccedente i 13mila euro. Per esempio, con un ISEE di 20mila euro la retta non potrà andare oltre i 490 euro. L’importo sale per i fuori corso da più di un anno, arrivando, al massimo, al 50%.

Secondo il Sole 24 Ore, saranno circa 600mila le famiglie beneficianti dei nuovi sconti e esenzioni sulle tasse universitarie.

Inoltre, è possibile ottenere le borse di studio erogate dalle Regioni. Essere idoneo alla borsa dà diritto all’esonero totale dalle tasse universitarie, oltre a vitto e alloggio presso le residenze universitarie per gli studenti fuori sede.

Tasse universitarie: la situazione nelle università

Tra le ultime università ad approvare i nuovi importi, La Sapienza di Roma. Qui sarà previsto l’esonero totale dalle tasse d’iscrizione per gli studenti meritevoli con reddito ISEE fino a 14mila euro. Mille euro in più rispetto a quanto stabilito dalla legge. Ribassi fino al 20% per gli studenti in corso con Isee entro i 40mila euro. A questo si aggiunge l’esonero totale dalle tasse d’iscrizione per tutti gli studenti dei corsi di dottorato. Infine, l’azzeramento di altre forme di contributi, come la tassa di laurea, che non corrispondano a servizi aggiuntivi richiesti dallo studente.

Ancor più ampia la no tax area decisa dall’università di Pavia, estesa agli studenti (fino al primo fuori corso) con ISEE fino a 23mila euro. Secondo l’ateneo circa il 30% degli studenti avrà la gratuità pressoché totale.

La Bicocca di Milano prevede effetti positivi anche sui redditi medio-alti. «Uno studente di sociologia con ISEE di 50mila euro – spiegano dall’ateneo – pagherà 1.390 euro risparmiandone 251 rispetto alle vecchie regole. Lo studente di medicina pagherà invece 1.668 euro risparmiandone 404». In base al sistema varato dalla Bicocca, l’aliquota contributiva cresce in modo lineare dai 13mila euro di ISEE fino al tetto di 76mila euro. A partire da questa cifra, i contributi raggiungono le quote massime.

Le rette piene oscillano tra il minimo di 1.471 dell’università dell’Aquila e massimi oltre 4mila euro applicati per alcune facoltà scientifiche, come Pavia e Milano Bicocca.

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L'autore: Camilla Ferrandi

Nata nel 1989 a Grosseto. Laureata magistrale in Scienze della Politica e dei Processi Decisionali presso la Cesare Alfieri di Firenze e con un Master in Istituzioni Parlamentari per consulenti d'assemblea conseguito a La Sapienza. Appassionata di politica interna, collaboro con Termometro Politico dal 2016.
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