Prozac è il farmaco più venduto, la sottile differenza droghe-psicofarmaci

Pubblicato il 6 Settembre 2017 alle 13:18 Autore: Daniele Sforza
Prozac farmaco più venduto al mondo

Prozac è il farmaco più venduto, la sottile differenza droghe-psicofarmaci.

Il Prozac è attualmente il farmaco più venduto al mondo. Il medicinale che ha sdoganato la depressione e che, nella cultura pop, è perfino diventato “cool”, è al vertice delle classifiche dei farmaci più venduti a livello globale. All’inizio (anni Sessanta) fu il Valium, farmaco che aiutava a curare i sintomi di ansia e depressione. Il Valium, record di vendite nel 1974, venne poi sostituito dal Tagamet, che era un farmaco antiulcera. Bisognerà aspettare l’inizio degli anni Ottanta per vedere alla luce lo Xanax, ansiolitico a base di alprazolam, creato dalla Upjohn Company. Lo Xanax diventa rapidamente uno dei farmaci più venduti da chi vuole contrastare gli attacchi di panico. Ci vollero però 13 anni per creare il farmaco di cui oggi stiamo parlando: ideato nel 1974, solo nel 1987 il Prozac vide la luce. Per merito della casa farmaceutica Eli Lilly.

Prozac: successo anche grazie alla cultura popolare

Un interessante articolo di Repubblica a firma di Marco Belpoliti compie una rassegna sui farmaci contro l’ansia e la depressione. Allo stesso tempo cercando di trovare una linea di distinzione tra droghe e psicofarmaci e interrogandosi sull’esistenza stessa di quel confine. Il Prozac, attore protagonista degli ultimi 30 anni, ha avuto una storia molto particolare. Soprattutto perché sdoganata dalla cultura popolare, e in particolar modo dai libri di Bret Easton Ellis. Che con American Psycho e Glamorama mette in luce il cambiamento di un mondo.

Non è un caso che anche i divi del cinema hollywoodiano abbiano spesso annunciato di fare uso di ansiolitici e antidepressivi. Facendoli diventare una “moda”. Sempre restando in tema letterario, molto successo ebbe il libro Prozac Nation, di Elizabeth Wurtzel, che venne scritto negli anni Ottanta per poi avere una ristampa di successo all’inizio degli anni Duemila. La sua lunga permanenza nel campo dei farmaci e un podio che non è stato ancora scalzato ne hanno decretato il successo. Fino a sancirlo come il farmaco più venduto a livello globale oggi.

Prozac e gli altri: differenze tra droghe e psicofarmaci?

Il Prozac ebbe successo sin da subito e proprio nei primi tempi divenne già il farmaco più prescritto dagli psichiatri americani. Come spiega bene Belpoliti, “il Prozac è il più diffuso inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina. Neurotrasmettitore del cervello, che regola sonno e veglia, ipotalamo, ipofisi e varie importanti pulsioni umane”. Ed è proprio parlando di serotonina che cade il paragone tra droghe tradizionali e droghe chimiche.

Il minimo comune denominatore tra droghe e psicofarmaci è dato dalla presenza in entrambe di sostanze psicoattive.

Il farmaco risponde al problema della sofferenza e della morte. La droga a quella del superamento delle costrizioni imposte dalla vita quotidiana.

Nel suo articolo, Belpoliti cita il sociologo tedesco Gunter Amendt. Quest’ultimo afferma che

Le caratteristiche chimiche del corpo non sono più sufficienti per adattare l’organismo sia psichicamente, sia fisicamente alla velocità delle macchine e dei processori. L’uomo vive in una condizione di permanente sovraccarico e cronica sovreccitazione.

La diffusione di ansiolitici e antidepressivi negli armadietti delle case di europei e americani ha alimentato la diffusione degli psicofarmaci. Ma al tempo stesso ha ridotto e quasi annullato il confine che li separava dalle droghe. Sparita la concezione di assunzione della droga come tentativo di allargare le proprie conoscenze, oggi esistono le droghe del divertimento (prevalentemente sintetiche) e quelle che aiutano a superare le costrizioni della vita quotidiana.

Prozac e vita quotidiana: quale futuro ci aspetta?

Scrive Belpoliti:

Il rapporto tra farmaci legalmente disponibili e droghe illegali si trova stretto tra due poli. Da un lato l’intensificazione del lavoro, il superamento delle strutture temporali (giorno/notte; feriale/festivo), il dissolvimento dei tradizionali legami sociali e quelli emotivi. Dall’altro la ricerca di divertimento e felicità mediante sostanze stimolanti.

Alla luce di quanto finora affermato, ci si pone un interrogativo. Le droghe e gli psicofarmaci di cui stiamo parlando adesso, diventeranno di uso comune alla pari della caffeina e del tabacco? Saranno estensioni della nostra mente e del nostro corpo? Stimolanti atti ad adattarci a un mondo che va troppo veloce e che ci opprime? Ai posteri l’ardua sentenza. Ma, visto come viaggia veloce il tempo, potremo avere noi stessi le risposte a breve.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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