Sinistra, l’unità passa per Milano: Manifesto di Possibile e domande a Pippo Civati

Pubblicato il 16 Settembre 2017 alle 09:30 Autore: Federico Gonzato
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Sinistra, l’unità passa per Milano: il Manifesto di Possibile e alcune domande a Pippo Civati

“La mozione di venire al dunque”. Questo era quanto il leader di Possibile Pippo Civati auspicava ancora lo scorso 18 giugno all’interno dei “Quaderni” nel sito del suo movimento. Era una data importante quella, perché al Teatro Brancaccio si riuniva la “sinistra-sinistra”, quella dei Tommaso Montanari, delle Anna Falcone. Era la sinistra dell’«Alleanza popolare per la democrazia e l’uguaglianza». Dopo quell’appuntamento al Brancaccio non era mancata la polemica, con l’apertura di una divisione interna alla sinistra extra-PD. Montanari e Falcone, infatti, avevano messo paletti molto stringenti riguardo alle alleanze per una futura coalizione e non vennero risparmiate critiche alla figura del papabile “federatore” Giuliano Pisapia. Critiche che volarono anche al senatore di Mdp Articolo 1 Miguel Gotor. Era quello il quadro di un fronte ancora molto diviso e frammentato.

Oggi, a metà settembre, a pochi mesi dalle elezioni politiche, con una campagna elettorale ormai già iniziata, la situazione appare diversa. Forse più chiara. Da giugno, nel corso di questi mesi, i tre principali leader della sinistra (Civati per Possibile, Speranza per Mdp, Fratoianni per Sinistra italiana) si sono incontrati sempre più spesso; segno che la volontà di raggiungere l’accordo c’è.

Il chiostro della Ghiara di Reggio Emilia era stata la location che per prima, lo scorso 16 luglio, aveva visto i tre riunirsi assieme ad Alessandro Capelli, esponente di Campo Progressista. Titolo dell’incontro e del dibattito era stato “La scommessa di Reggio”. In quell’occasione, Roberto Speranza aveva detto: “Per me questo incontro è solo il primo passo di un percorso che dobbiamo costruire insieme”. E ancora: “Il modo per farlo è provare a non mettere davanti le sigle, i nomi, le personalità, che pure sono fondamentali”, continuava Speranza.

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L’incontro al Chiosco della Ghiara fra Pippo Civati, Nicola Fratoianni, Roberto Speranza e Alessandro Capelli

Il dibattito sul federatore

Non nomi quindi, bensì programmi, idee, valori. L’asse tra Mdp, Possible e Sinistra Italiana, ha compiuto in questi settimane passi avanti per la costruzione di una lista unica per la prossima tornata elettorale. Tutto questo, eludendo la ricerca di un nome, della figura del federatore. La liaison che sembrava unire indissolubilmente i destini dell’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia e della coalizione di sinistra oggi si affievolisce. Questo, non nel senso di una rottura dei rapporti fra il leader di Campo Progressista e gli altri attori della sinistra, ma nella consapevolezza di questi ultimi di proseguire in un percorso ben definito. Con o senza l’ex sindaco di Milano, dunque.

Un Pisapia che in questi mesi ha tentennato molto e che, soprattutto nel caso delle alleanze in vista delle elezioni siciliane, è sembrato contraddire le proprie parole. A gennaio, infatti, sembrava sostenere l’impossibilità di un cartello politico assieme al PD e ad Alfano, dicendo, come riportato da Repubblica: “Un listone con PD e Alfano? Per me, e non solo per me, sarebbe un incubo ed è folle solo pensarlo”. Ora, invece, apre all’ipotesi del candidato alla regione Sicilia Fabrizio Micari, sostenuto proprio dal ticket PD-AP. “La candidatura di Micari è un progetto simile a quello che ha vinto a Palermo: è un errore chiamarsi fuori”, diceva lo scorso 25 agosto a La Stampa.

In queste settimane, la sinistra alternativa al PD pare rifuggire dal dibattito personalistico sui nomi. Proprio lo scorso lunedì, Civati, Speranza e Fratoianni si sono ritrovati a Padova. L’occasione per questo incontro è stata la festa provinciale di Articolo 1 Mdp – Padova. Un dibattito, quello ad inizio settimana, che ha dimostrato come ci sia la convinzione a virare verso l’unità, al di là dei nomi e delle candidature.

Un programma chiaro ed inclusivo per la sinistra, al di là dei nomi

Ed è proprio in questa prospettiva che per oggi, sabato 16 settembre, a tre mesi dal Politicamp di Reggio Emilia, Possibile e Pippo Civati hanno organizzato un pomeriggio di dialogo per presentare il “Manifesto per l’Italia Possibile”. Dalle 14.00 sino alle 18.00, alla Magna Pars di Milano, si aprirà infatti l’esposizione del programma di Possibile su varie tematiche, coordinata dai principali esponenti del movimento che fa riferimento allo stesso Civati.

Economia, migranti, ambiente. Sono queste le tematiche concrete attorno alle quali Possibile ha intenzione di coagulare il dibattito a sinistra, in vista di un programma comune. Assieme a Pippo Civati, ci saranno dunque figure di spicco del movimento, tra i quali i deputati Andrea Maestri, Beatrice Brignone e Luca Pastorino. Un’incontro che vedrà anche la partecipazione di Nicola Fratoianni e del deputato di Mdp Francesco Laforgia.

A questo proposito, per capire maggiormente l’intento dell’incontro ed anche l’attuale situazione a sinistra, noi di Termometro Politico abbiamo contattato Pippo Civati.

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Il Manifesto per l’Italia Possibile: alcune domande a Pippo Civati

Pippo Civati, innanzitutto grazie della disponibilità. Cosa ti aspetti da questo incontro?

Noi mettiamo a disposizione un lavoro fatto partendo non dalle formule della politica tradizionale, ma da un percorso politico programmatico. Esso non si configura solamente come il nostro programma, me è una cosa che ci piacerebbe condividere anche con gli altri, in vista di una lista per le prossime elezioni. In parallelo alla discussione estenuante sui giornali, c’è chi ha voluto creare e condividere qualcosa. Mi aspetto che questo invito sia recepito da tutti gli interessati.

Che cosa manca, secondo te, per ufficializzare la nascita di questa lista, di questo soggetto a sinistra di cui tanto si discute?

Secondo me il passo da fare è che si deve è partire, perdona la tautologia. Finché parliamo tutti con entusiasmo, con partecipazione anche da parte degli elettori, come è successo a Padova, non serve a niente se poi non ci sono delle prese di posizione conseguenti. Tra l’altro, incominceremo a lavorare sulla comunicazione per la campagna elettorale; non solo per noi, ma in una logica unitaria, di “parte per il tutto”. Da parte mia, posso confermarti la volontà di un nuovo incontro tra le parti la settimana prossima. Spero possano confermarlo anche gli altri.

Voi di Possibile e Sinistra italiana siete saldamente all’opposizione. Oggi Fratoianni ha detto che Mdp non deve votare la prossima finanziaria. Voi di Possibile siete dello stesso avviso?

Io, diversamente da Fratoianni, non detto condizioni agli altri. Quello che chiedo è solamente che ci sia un minimo di coerenza. Come sai, tante decisioni le ho prese tanto tempo fa, quindi credo ci sia bisogno di linearità. Ovviamente, non dico che le cose debbano andare come dico io, altrimenti si fanno quattro liste diverse. Se io pretendessi la coerenza che ho avuto, alle elezioni mi presenterei io coi miei quattro parlamentari. Se qualcuno si redime e cambia idea dobbiamo essere disposti ad accoglierlo. L’importante comunque è che si parta una volta per tutte.

L'autore: Federico Gonzato

Veronese, classe 1995. Nel luglio 2017 si laurea con lode in Scienze politiche all'Università di Padova. Studia Mass media e politica presso l'Università di Bologna - Campus di Forlì. Appassionato di giornalismo politico e società, segue l'attualità e il dibattito politico interno. Amante della lettura e della pallavolo, milanista nostalgico. Per Termometro Politico mi sono occupato di politica interna. Ora scrivo di Esteri, in particolare di politica d'Oltre Manica.
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