Corea del Nord, ultime notizie: Trump non spaventa, Kim vuole la guerra?

Pubblicato il 21 Settembre 2017 alle 14:45 Autore: Guglielmo Sano
corea del nord

Corea del Nord, ultime notizie: Trump non spaventa, Kim vuole la guerra?

Trump minaccia di distruggere la Corea del Nord? Il Presidente americano è solo “un cane che abbaia” per il ministro degli Esteri nordcoreano Ri Yong-Ho. Se con le parole pronunciate all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite “pensava di spaventarci – ha aggiunto l’esponente di spicco del regime di Kim Jong-un – stava chiaramente sognando”. La delegazione nordcoreana è a New York, il proprio intervento al Palazzo di Vetro è previsto per domani, ma non era presente al momento del discorso di Trump.

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Anche il Segretario di Stato statunitense Rex Tillerson si trova nella Grande Mela; finora ha escluso la possibilità di incontrare i diplomatici di Pyongyang. Si incontreranno oggi, invece, Trump il Presidente giapponese Shinzo Abe e quello sudcoreano Moon Jae-in. Discuteranno molto probabilmente della decisione “a sorpresa” di Seul che ha inviato, dopo due anni dall’ultima tranche, 8 milioni di dollari in aiuti umanitari alla Corea del Nord. Un intervento sganciato dalla crisi degli ultimi tempi hanno tagliato corto i sudcoreani. In ogni caso, stona con l’appesantimento delle sanzioni recentemente proposto dagli Usa.

Corea del Nord, ultime notizie: Trump non spaventa, Kim vuole la guerra?

L’ultima uscita di Trump ha evidentemente gettato benzina sul fuoco; tra l’altro, Pyongyang non sembra disposta a cedere di fronte a questo tipo di pressioni. Tuttavia, secondo gli esperti, è ancora molto, molto improbabile che gli Usa decidano di iniziare una guerra. D’altronde, la minaccia rappresentata dal regime di Kim Jong-un non è talmente preoccupante da giustificare lo scoppio di un conflitto nucleare. Stessa cosa si può dire per la Corea del Nord che se cominciasse a mirare seriamente il suolo americano potrebbe essere abbandonata da Pechino.

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Detto questo, non si può sottovalutare la volontà americana di destabilizzare gli equilibri regionali; nettamente favorevoli alla Cina, il maggior competitor statunitense. Inoltre, sembra che i nordcoreani vogliano sporgersi ancor di più verso lo scontro, convinti che alla fine non gli verrà a mancare l’appoggio cinese; tale lettura vede come strategicamente ed economicamente troppo importanti i rapporti sull’asse Pechino-Pyongyang. La soluzione potrebbe essere dietro l’angolo; stop dei test in cambio rassicurazioni sull’intoccabilità del regime.

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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